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Non contrapporre diritti di detenuti e agenti

Non capisco perché la Lega contrapponga la giusta necessità di tutelare il lavoro della Polizia penitenziaria alla creazione di luoghi per l'affettività dei detenuti all'interno delle carceri.
Due temi entrambi importanti e che rispondono ad esigenze reali riguardanti la vita di persone in carne ed ossa.
E' un classico della Lega l'idea che per affermare il diritto di uno, bisogna sacrificare quello di un altro, il problema è che su questa strada rischiamo di peggiorare le condizioni di tutti.

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Carcere: dalla Ministra assenso alle proposte PD su proroghe alle norme di emergenza e più formazione

La Ministra Cartabia oggi nell'Aula del Senato, nel corso del Question Time, ha in sostanza assentito con la necessità di prevedere misure per intervenire sulle condizioni di vivibilità delle carceri dovute al sovraffollamento, che il Covid ha reso ancora più difficili.
Come Pd abbiamo chiesto al Governo di prorogare oltre il 31 dicembre 2022 le misure assunte per la pandemia, prevedendo dunque ancora permessi premio e detenzione domiciliare per chi è in regime di semilibertà e sconti di pena per i meritevoli.
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Fare chiarezza sulle morti in carcere durante l'emergenza

Sei mesi dopo la rivolta nelle carceri italiane nel periodo del lockdown da Covid, è sceso il silenzio sulla morte a marzo di tredici detenuti, cinque solo nel carcere di Modena, quattro trasferiti da Modena presso altri istituti, uno alla Dozza di Bologna e tre nell'istituto penitenziario di Terni. In particolare i detenuti sarebbero stati vittime di abuso di sostanze stupefacenti trafugate durante la rivolta. Credo che, al di là di tutto, lo Stato italiano debba chiarire, soprattutto per le famiglie delle persone decedute, cosa è accaduto. Va fatta luce sugli accadimenti di quei giorni e sulle eventuali responsabilità e per questo ho rivolto un'interrogazione al ministro della giustizia Bonafede.

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E' a rischio la difesa in tribunale di chi denuncia reati di mafia

E' a rischio la difesa in tribunale di coloro che denunciano reati di mafia.
Il Comitato di Solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, istituito presso il ministero dell’Interno, avrebbe infatti sospeso il pagamento degli avvocati difensori che per legge avviene dal Fondo di rotazione in favore delle vittime di mafia istituito nel 1999, sulla base di un controverso parere dell'Avvocatura.
Per sostenere le vittime di mafia che denunciano la legge ha previsto la possibilità per loro di ottenere la liquidazione anticipata dal Fondo sia del risarcimento dei danni, sia delle spese legali per la loro difesa nel processo penale, come stabiliti in sentenza, garantendo così tempi più celeri in relazione alla particolare situazione economica in cui versano.

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Salvini si occupi della sicurezza in Via Bolla a Milano

Dopo essere stato con il Presidente del Municipio 8 Simone Zambelli e l’assessore Fabio Galesi nel quartiere ALER di via Bolla a Milano ho presentato questa interrogazione al Ministro Salvini per chiedergli di fare il Ministro degli Interni e intervenire per garantire la sicurezza dei cittadini e contrastare il degrado di quel quartiere.
In particolare chiedo a Salvini di diffidare ALER costringendola a sgomberare quei condomini in cui il 60% degli appartamenti sono occupati abusivamente e che versano in condizioni strutturali indecenti e a abbatterli per sostituirli come hanno chiesto con un esposto tanti cittadini del quartiere.
E, in attesa di questi interventi, ho chiesto al ministro di garantire una presenza permanente delle forze dell’ordine a tutela della sicurezza e della tranquillità dei cittadini.

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Intervenire sul degrado in Via Gola

Come ho notato in un sopralluogo, il quartiere delle case popolari di Via Gola, Via Pichi e via Borsi a Milano, di proprietà di A.L.E.R., si trova in una situazione di forte degrado, con molti stabili in condizioni di abbandono, con ristrutturazioni non completate a causa dei fallimenti delle imprese a cui erano stati appaltati i lavori, ponteggi montati e abbandonati, balconi lasciati pericolanti e puntellati da anni; ai lati delle strade permangono nel tempo vere e proprie discariche di oggetti accatastati di ogni tipo.
Di fronte a questo scenario le persone si sentono più fragili, sole e impaurite; si diffonde la percezione di assenza da parte dello Stato e l’illegalità occupa tutti gli spazi.
Da tempo le associazioni del quartiere e il Comune di Milano sono attivi per cercare di trovare soluzioni che possano garantire tranquillità e decoro al territorio oltre che il ripristino della legalità, sollecitando le istituzioni ad intervenire.

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