Garantire il diritto allo studio agli studenti fragili

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD per garantire il diritto allo studio agli studenti fragili.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00679 - Pubblicato il 19 settembre 2023, nella seduta n. 102

Al Ministro dell'istruzione e del merito. 
Premesso che:

il decreto legislativo n. 63 del 2017 garantisce la finalità di perseguire in tutto il territorio nazionale l’effettività del diritto allo studio delle alunne e degli alunni fino al completamento del percorso di istruzione secondaria di secondo grado, individuando e definendo le risorse finanziarie in relazione ai servizi erogati dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali nel rispetto delle competenze e dell’autonomia di programmazione;
al fine di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione e del merito il fondo unico per il welfare dello studente e per il diritto allo studio, per l’erogazione di borse di studio a favore degli studenti iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, per l’acquisto di libri di testo, per la mobilità e il trasporto, nonché per l’accesso a beni e servizi di natura culturale;
in questi giorni è partito l’inizio dell’anno scolastico ma le studentesse e gli studenti sono tornati in classe senza ricevere i contributi cui hanno diritto e dovendo affrontare le spese scolastiche in totale autonomia;
il Ministero non ha ancora diffuso le indicazioni ministeriali riguardo alle modalità e alle tempistiche per la riscossione del contributo;
l’erogazione dei contributi non è ancora terminata per i beneficiari delle borse di studio statali per l’anno scolastico 2022/2023 a causa dei ritardi del Ministero;
considerato che:
l’accesso all’istruzione è un diritto costituzionale di primaria importanza e condizione essenziale per la crescita dell’Italia. Tuttavia, per molti minori questo diritto rischia di rimanere sulla carta: sono 1,9 milioni le famiglie in Italia in povertà assoluta (dato 2021) e 2,9 milioni quelle in povertà relativa. Le stesse statistiche certificano che sono in gran parte famiglie con figli in età scolare in cui i genitori hanno difficoltà a comprare i libri per la scuola o sostenere i costi dei trasporti per i propri figli al fine di garantire così il pieno accesso all’istruzione;
in particolare, la spesa per i libri scolastici rappresenta un carico che grava in misura rilevante sulle famiglie italiane che nel mese di settembre arriva ad assorbire circa un terzo della retribuzione di un lavoratore medio. In particolare, per l’acquisto dei libri del primo anno, la spesa per un figlio è di 322 euro per le scuole medie e a 501 euro per le scuole superiori di secondo grado;
politiche di welfare risultano avviate da alcune amministrazioni che hanno introdotto misure a sostegno alle famiglie. Le Regioni Lazio, Emilia-Romagna e Toscana, ad esempio, hanno previsto buoni libro per l’anno scolastico 2023/2024;
quello allo studio è un diritto fondamentale, sancito sia dalla Costituzione italiana che in ambito internazionale dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU. I giovani sono il futuro e devono essere formati in maniera adeguata; la scuola deve garantire a tutte e tutti medesime opportunità formative e di crescita a prescindere dal contesto socioeconomico di partenza,
si chiede di sapere:
quali siano le motivazioni organizzative e finanziarie che non hanno permesso l’erogazione dei contributi per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024 da parte del Ministero;
quali iniziative urgenti il Ministro in indirizzo intenda porre in essere per garantire il diritto allo studio degli studenti a partire da quelli che provengono da contesti socio-economici più fragili.




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