Salvaguardare lo stabilimento della Jabil a Marcianise

Adesione ad un'interrogazione PD sulla Jabil di Marcianise.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00173 con carattere d'urgenza - Pubblicato il 26 gennaio 2023, nella seduta n. 33

CAMUSSO, BASSO, RANDO, ROSSOMANDO, D'ELIA, BAZOLI, ASTORRE, FURLAN, ZAMPA, MARTELLA, MISIANI, MIRABELLI, ZAMBITO, VERDUCCI, VALENTE, LOSACCO, GIACOBBE, FINA, VERINI, GIORGIS

Ai Ministri delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali. 

Premesso che Jabil circuit Italia S.r.l., filiale della multinazionale americana Jabil ubicata a Marcianise (Caserta), è una grande multinazionale nel settore della manifattura elettronica nel mondo, operante nell’ambito di numerosi settori produttivi, dal medicale all’aerospazio, che impiega in totale circa 250.000 persone; in Italia Jabil è diventata una realtà produttiva agli inizi del 2000 attraverso l’acquisizione di tre gruppi internazionali del settore elettronico, ovvero gruppo Marconi, gruppo Nokia Siemens e gruppo Ericsson, impegnando circa 1.400 lavoratori;

rilevato che:

negli ultimi 10 anni, il sito Jabil di Marcianise, che ha già una sua complessità sociale, territoriale ed economica, è stato sottoposto ad un processo di ristrutturazione aziendale che ha determinato un grave ridimensionamento della forza lavoro impiegata, al punto da ridurla ad appena 440 lavoratori;

da quanto risulta agli interroganti circa un migliaio di lavoratori con un’età media di 40 anni, pur di mantenere il posto di lavoro ed evitare un licenziamento coatto unilaterale, ha accettato il ridimensionamento della retribuzione, il taglio degli accordi di secondo livello ed ha utilizzato tutti gli strumenti di sostegno al reddito concertati con le istituzioni, ciò al fine convincere la multinazionale ad investire sulle professionalità e sulle competenze locali;

considerato che:

a quanto risulta agli interroganti, la Jabil ha privilegiato altri stabilimenti all’estero, trasferendo anche i profitti delle acquisizioni economiche realizzate in Italia, progressivamente attuando percorsi di riduzione del personale tramite ricollocazioni dei lavoratori in altre aziende presenti sul territorio cui hanno aderito più di 300 dipendenti negli ultimi 36 mesi;

tuttavia queste procedure di ricollocazione si sono dimostrate fallimentari, dal momento che una parte dei lavoratori trasferitosi è stata poi definitivamente licenziata e ulteriori 250 lavoratori non percepiscono la retribuzione da mesi;

rilevato che in data 23 settembre 2022 la dirigenza aziendale ha annunciato 190 dipendenti in esubero sugli attuali 440, aprendo una procedura di licenziamento collettivo e comunicando la decisione ai lavoratori attraverso una semplice e-mail certificata; da quella data si sono susseguiti diversi confronti tra le parti sociali nei quali l’azienda ha sempre ribadito la volontà di procedere con il licenziamento, e a nulla sono valsi gli appelli dei sindacati e della società civile per salvare i lavoratori, da ultimo anche il vescovo di Caserta, Pietro Lagnese, con una lettera indirizzata ai Ministri competenti in materia e ai parlamentari eletti nel collegio di Caserta, ha segnalato la drammatica condizione dei lavoratori della Jabil, chiedendo un intervento governativo immediato;

ritenuto che nell’ultimo incontro, tenutosi il 16 gennaio 2023 tra la direzione aziendale Jabil e la Regione Campania è stato illustrato un piano di ricollocazione verso la una nuova società creata dall'azienda TME di Portico di Caserta e Invitalia; tuttavia nella presentazione del progetto non è stato illustrato un sito pronto ad accogliere i lavoratori, né tantomeno un piano industriale valido che potrebbe garantire il futuro dei dipendenti ricollocati, mentre invece resta ferma la posizione dell’azienda che continua a ribadire di voler procedere con i licenziamenti il 31 gennaio 2023;

considerato che la situazione lavorativa nel territorio casertano versa in condizioni drammatiche ormai da anni ed è ingovernabile anche dal punto di vista sociale: molti sono gli insediamenti produttivi e i posti di lavoro in crisi da tempo,

si chiede di sapere quali iniziative urgenti, per quanto di propria competenza, i Ministri in indirizzo stiano ponendo in atto, in particolare se intendano proporre al tavolo di confronto la salvaguardia del sito industriale, sollecitando la permanenza nel nostro Paese della multinazionale Jabil e in ogni caso quali iniziative urgenti intendano porre in essere per salvaguardare i posti di lavoro.

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