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Le carceri di Augusta, Noto, e Siracusa

Adesione ad un'interrogazione PD riguardante le carceri di Augusta, Noto, e Siracusa.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00184 con carattere d'urgenza, Pubblicato il 1° febbraio 2023, nella seduta n. 35

NICITA, FURLAN, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI, D'ELIA, ZAMPA, CAMUSSO, DELRIO, GIACOBBE, LA MARCA, MANCA, RANDO, ROJC, VALENTE, VERDUCCI, ZAMBITO

Al Ministro della giustizia. 
Premesso che:

a seguito di visite ispettive svoltesi presso alcune strutture penitenziarie del siracusano, in particolare la casa di reclusione di Augusta, la casa di reclusione di Noto, nonché la casa circondariale di Siracusa, è emerso un quadro grave e preoccupante;

è, infatti, emersa una diffusa e grave carenza di personale del reparto di Polizia penitenziaria, cui si aggiungono crescenti tassi di assenza a lungo termine;

nella casa circondariale di Cavadonna, nel comune di Siracusa, a fronte di 629 detenuti, rispetto ad una capienza regolamentare pari a 545, il coefficiente tra personale presente e detenuti ristretti è pari a 0,35 per cento, rispetto alla media regionale del 0,63 per cento;

nella casa di reclusione di Noto, pochi agenti penitenziari devono gestire circa 160 detenuti, spalmati su diversi reparti dislocati in vari punti del carcere. Nell'attuale pianta organica, compresi comandante di reparto e vice, figurano 76 unità amministrate, ma di queste, a causa di assenze a lungo termine, 18 unità non sono impiegabili nei servizi d'istituto;

carenze analoghe si registrano da anni presso la casa di reclusione di Augusta, dove quasi 500 sono i detenuti, a fronte di 364 posti regolamentari e a fronte di un organico della Polizia penitenziaria di 60 unità;

la casa di reclusione di Augusta e quella di Noto versano in pessime condizioni, con evidenti macchie di muffa sui muri, impianti elettrici fatiscenti, luci di emergenza inesistenti, sospensione della fornitura idrica nelle ore serali, con gravi conseguenze di carattere igienico-sanitario, posti di servizio senza servizi igienici. In entrambe le strutture, inoltre, la maggior parte delle sezioni detentive non è adeguata agli standard ed ai requisiti previsti dalle modifiche apportate ormai da diversi anni dal nuovo regolamento di esecuzione dell'ordinamento penitenziario, che prevede la collocazione delle docce all'interno delle camere detentive e la connessa erogazione di acqua calda;

a quanto detto si aggiunga che negli istituti penitenziari, nel corso del 2022 e nel primo mese del 2023, si sono registrati numerosi episodi di violenza e di aggressione alla Polizia penitenziaria, ai quali occorre aggiungere cicli di turni di lavoro che arrivano a raggiungere le 16 ore consecutive, come anche segnalato dai sindacati;

da ultimo, non si può tacere che negli anni è aumentato in maniera preoccupante il tasso di suicidi che ha interessato sia i detenuti che i membri della Polizia penitenziaria;

considerato che:

come noto l'Italia figura da sempre tra i Paesi con gli istituti penitenziari più affollati dell'Unione europea, la cui situazione gravemente compromessa è testimoniata e confermata, in termini assolutamente drammatici, dal numero allarmante di suicidi in carcere. Il sistema carcerario italiano, infatti, è ancora caratterizzato da una pesante situazione di sovraffollamento: su 50.832 posti regolamentari, di cui 47.418 effettivi, i detenuti sono 54.329, con una percentuale di sovraffollamento del 114 per cento; si tratta di un fenomeno strutturale (stigmatizzato da anni dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo), che richiede un serio impegno di spesa a sostegno di risposte altrettanto strutturali;

nonostante il Ministro della giustizia abbia indicato come prioritario nella sua azione di governo l'intervento sul sistema carcerario italiano, tanto da aver esordito con la visita negli istituti penitenziari di Regina Coeli e Poggioreale, la legge di bilancio per il 2023 va in direzione esattamente opposta, prevedendo una serie di tagli significativi di risorse in diversi settori, in particolare in quello della giustizia, dove il taglio più preoccupante riguarda proprio il settore delle carceri,

si chiede di sapere:

quali iniziative necessarie e urgenti il Ministro in indirizzo intenda intraprendere al fine di sanare le gravi carenze descritte, impedendo, quindi, che esse possano comportare gravi conseguenze in termini di sicurezza, agibilità, salubrità e rispetto dei diritti dei detenuti;

se non ritenga altresì necessario e urgente avviare una complessiva ristrutturazione della pianta organica dei penitenziari richiamati.

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L'interrogazione è stata svolta in Senato il 23 marzo 2023

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