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Interrogazione sulle affermazione di Sgarbi al Maxxi Museo di Roma

Adesione ad un'interrogazione presentata con i colleghi del PD sulle affermazioni fatte da Sgarbi al Maxxi di Roma.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00552 con carattere d'urgenza - Pubblicato il 5 luglio 2023, nella seduta n. 84

D'ELIA, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI, ALFIERI, CAMUSSO, FINA, FURLAN, GIACOBBE, LA MARCA, LORENZIN, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro della cultura. 
Premesso che:
il 21 giugno 2023, serata d’apertura dell’Estate al MAXXI, il museo guidato da Alessandro Giuli, si è tenuto un incontro, moderato dal presidente, con il cantante Morgan e il sottosegretario di Stato per la cultura, Vittorio Sgarbi, che ha pronunciato parole volgari, offensive e sessiste, in un crescendo che è culminato in battute di pessimo gusto e aneddoti osceni sulle donne, raccontate come pezzi da collezionare e meri strumenti di piacere;
si è trattato di un turpiloquio talmente imbarazzante che la videoregistrazione dello spettacolo è stata censurata, come si evince dal taglio netto alla clip pubblicata su “Youtube” al minuto 49 e 38 secondi;
il personale del MAXXI, prevalentemente composto da donne, sentendosi offeso e turbato, ha inviato una garbata lettera riservata al presidente Giuli, volta a segnalare il malessere dopo le parole ascoltate e a chiedere di interrompere una deriva degradante per il museo dedicato alla creatività contemporanea fra i più importanti d’Europa;
le parole pronunciate, infatti, come riportato dalla stampa che ha diffuso la lettera, “in nessun modo collimano con i valori che da sempre hanno contraddistinto il nostro lavoro all’interno di questa istituzione, luogo di cultura libera, inclusiva e critica nei confronti di pregiudizi e luoghi comuni. Siamo certi che la governance saprà individuare le modalità più idonee per esprimere il proprio dissenso e per il futuro evitare di esporre l’istituzione tutta a simili gravi intemperanze”;
tuttavia, il presidente Giuli non ha ritenuto di pronunciare scuse pubbliche e si è limitato a convocare singolarmente i firmatari della lettera e, a quanto si apprende dagli organi di stampa, avrebbe addirittura chiesto una missiva di rettifica al personale;
nelle ore successive alla diffusione delle immagini dell’intervento, il sottosegretario Sgarbi, invece di scusarsi, ha pensato bene di utilizzare in due interviste parole ancora più offensive e volgari nei confronti delle dipendenti del MAXXI;
il Ministro competente, dopo la diffusione delle immagini su molti quotidiani e siti on line e le dichiarazioni di biasimo pronunciate da molti componenti del Parlamento, giornalisti e opinione pubblica, ha preso duramente le distanze dal Sottosegretario e dalle sue esternazioni, giudicate volgari e sessiste: “la libertà di pensiero, tutelata dalla nostra costituzione è sacrosanta ma non deve mai scadere nella volgarità”. E ancora “Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da chi rappresenta le istituzioni. La volgarità mi ripugna. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita. Nella parità di genere penso di essere molto più avanti della sinistra. Mi onoro di far parte di un governo guidato da una grande donna, Giorgia Meloni che ci rende orgogliosi nel mondo di essere italiani”;
poco dopo, a parere degli interroganti con colpevole ritardo, Giuli ha preso le distanze dall'episodio e rivolto le sue scuse “ai dipendenti e a tutte le persone che si sono sentite legittimamente offese da una serata che, nei presupposti, doveva andare su un altro binario”;
è grave che un'istituzione culturale possa essere oggetto di una vicenda degradante e incresciosa come questa, peraltro con un costo per i contribuenti che gli interroganti chiedono di determinare, e che un sottosegretario del Governo utilizzi un palco importante per rivolgere parole offensive e volgari nei confronti delle donne;
a parere degli interroganti, alla luce delle critiche molto dure pronunciate dal ministro Sangiuliano e dal presidente Giuli, non esistono più le condizioni perché il Sottosegretario possa ancora ricoprire un incarico che dovrebbe essere svolto con disciplina, onore e rispetto delle istituzioni,
si chiede di sapere:
quali provvedimenti il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro in indirizzo intendano adottare in seguito alle parole pronunciate dal sottosegretario Sgarbi e quali iniziative vogliano promuovere per tutelare il valore delle istituzioni culturali e delle dipendenti e dei dipendenti del MAXXI, offesi dal turpiloquio pronunciato da un componente del Governo;
alla luce delle dichiarazioni rese al “Corriere della Sera” dal direttore che rimette al Ministro il proprio mandato, se sussistano le condizioni per la conferma dell’incarico di sottosegretario da parte del Ministero, vista la leggerezza, il protratto silenzio e il comportamento tenuto nei confronti delle dipendenti e dei dipendenti del MAXXI, convocati irritualmente uno ad uno, a quanto risulta dagli organi di informazione, e non difesi dagli insulti a mezzo stampa del vice ministro;
quali siano le ragioni e il contenuto del brano cancellato, a tutela della trasparenza del MAXXI.

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