Nordio chiarisca su stato del carcere Le Sughere di Livorno

La Casa circondariale Le Sughere di Livorno è tra gli istituti penitenziari italiani che presenta notevoli criticità, logistiche, organizzative, strutturali e di servizio.
Non vi è un direttore di ruolo ma un direttore pro tempore, e nonostante le sollecitazioni del Garante dei Detenuti, della Camera penale di Livorno e dell'amministrazione comunale di Livorno, il ritardo nella nomina del nuovo direttore sta diventando cronico.

La struttura inoltre è carente di personale e manca di spazi collettivi adeguati. Il sovraffollamento all’interno degli istituti penitenziari, la mancanza di spazi idonei, di servizi, di acqua a sufficienza, nonché il pessimo stato di conservazione e manutenzione di parte delle strutture sono criticità che interessano tutte le carceri italiane; ciò è incompatibile con la nostra Carta Costituzionale che sancisce che ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’.
Pertanto, chiediamo al ministro della Giustizia Nordio di fornire risposte certe e immediate sia sulla nomina del direttore di ruolo che sui tempi di consegna dei padiglioni dell’istituto Le Sughere che sono attualmente chiusi, per consentire di abbandonare gli attuali luoghi fatiscenti e degradati.
Chiediamo ancora di conoscere l’orientamento del Dipartimento in ordine alla riapertura delle sezioni femminili, chiuse nel lontano 2011.
Questo abbiamo chiesto nell'interrogazione che abbiamo presentato  al Ministro della Giustizia. 


Atto n. 3-00558 - Pubblicato l'11 luglio 2023, nella seduta n. 85

VERINI, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, NICITA, ZAMBITO, D'ELIA, PARRINI, FRANCESCHELLI, CAMUSSO, FURLAN, GIACOBBE, MALPEZZI, MANCA, RANDO, ROJC

Al Ministro della giustizia. 
Premesso che:
l’articolo 27 della Costituzione scolpisce il significato di responsabilità penale e la funzione della pena precisando al comma terzo che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso d'umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, nonostante la funzione punitivo-retributiva della pena volta a compensare o retribuire il male arrecato alla società con l’atto criminoso;
al 30 aprile 2023 i detenuti presenti nelle carceri del nostro Paese erano circa 56.000 come rilevato da un rapporto pubblicato dall’associazione “Antigone”. Dunque ben 9.000 detenuti in più, con differenziazione da regione a regione, rispetto alla capienza regolamentare e con un tasso di sovraffollamento pari in media al 119 per cento;
alle criticità dovute al sovraffollamento, tra i più alti in Europa, si sommano, all’interno degli istituti penitenziari, quelle relative all’assenza di spazi idonei, di servizi, di acqua a sufficienza nonché il pessimo stato di conservazione e manutenzione di parte delle strutture;
la casa circondariale “Le Sughere” di Livorno presenta notevoli criticità, logistiche, organizzative, strutturali e di servizio;
presso l’istituto penitenziario, dove da tempo si denuncia una preoccupante carenza di personale, è impiegato un direttore pro tempore e nonostante le sollecitazioni del Garante dei detenuti, della camera penale di Livorno e dell'amministrazione comunale di Livorno perdura un notevole ritardo nella nomina del direttore di ruolo;
i problemi strutturali dell'istituto sono noti e, nonostante i numerosi interventi di ristrutturazione, hanno portato alla chiusura di spazi e padiglioni. Attualmente, la media sicurezza è divisa tra il padiglione verde (ex femminile), che ospita due sezioni, e il transito, che in realtà è solo in piccola parte usato come tale e ospita una sezione di media sicurezza a regime chiuso. Il padiglione verde e il transito versano in brutte condizioni quanto a igiene e affollamento, infatti, non è rispettato il limite di 3 metri quadri calpestabili a persona, motivo per cui i ricorsi ai sensi dell’articolo 35 dell’ordinamento penitenziario di cui alla legge 26 luglio 1975, n. 354, vengono spesso vinti;
le celle della sezione transito hanno le schermature alle finestre. Le docce sono solo comuni. Nonostante la recente ristrutturazione delle docce e l'utilizzo della "sala Murales" come spazio dedicato alle attività trattamentali e alla socialità, il transito resta una sezione angusta e in cattivo stato conservativo, dove le persone transitanti sono ospitate in due celle che possono accogliere fino a 7 persone, con uno spazio assolutamente insufficiente, così come anche nelle altre celle;
il nuovo padiglione blu è stato costruito senza considerare spazi adeguati da destinare alle attività trattamentali e ciò appare particolarmente critico stante l’inutilizzabilità dell’attigua sala polivalente. Appare di tutta evidenza dunque come l'assenza di spazi collettivi adeguati sia uno dei problemi principali della struttura;
dopo aver risolto momentaneamente la questione riguardante il reparto arancio, rimangono da definire tutte le problematiche che investono gli altri reparti che ospitano detenuti di media sicurezza, in particolare il reparto giallo (ex transito) ed il reparto verde (ex femminile), luoghi anche questi fortemente degradati e sovraffollati,
si chiede di sapere:
quali siano i tempi relativi alla nomina del direttore di ruolo e alla consegna dei padiglioni chiusi destinati ai detenuti di media sicurezza;
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quali siano gli intendimenti che il Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria intende assumere in ordine alla riapertura delle sezioni femminili, chiuse nel lontano 2011.

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