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Interrogazione sul sovraffollamento delle carceri

Adesione ad un'interrogazione del PD in Commissione Giustizia sul sovraffollamento delle carceri.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-01155 | Pubblicato il 21 maggio 2024, nella seduta n. 191

BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI

Al Ministro della giustizia. 
Premesso che:


la situazione delle carceri italiane è sempre più grave;

secondo quanto evidenziato dall’ultimo “Rapporto Antigone” al 31 marzo 2024 le persone detenute erano 61.049 (2.619 donne, pari al 4,3 per cento, 19.198 stranieri, pari al 31,3 per cento), a fronte di una capienza ufficiale di un massimo di 51.178 posti;

i tassi di affollamento a livello regionale raggiungono il massimo in Puglia (152,1 per cento). Seguono la Lombardia (143,9 per cento) ed il Veneto (144,4 per cento);

questi dati fanno comprendere quanto sia tragica la vita nelle carceri italiane, come si evidenzia anche dal terribile numero di suicidi, che al 15 aprile 2024 erano già pari a trenta persone;

in questo quadro allarmante, desta particolare preoccupazione la situazione del penitenziario “Nerio Fischioni” di Canton Mombello (Brescia);

durante l’iniziativa nazionale sull’emergenza carceraria organizzata dal Partito Democratico, il primo firmatario del presente atto, assieme all’onorevole Girelli, ha visitato il predetto istituto penale, dove ha riscontrato un sovraffollamento intollerabile;

infatti, attualmente sono detenute 385 persone, mentre la capienza ordinaria è fissata in 189, anche se viene considerato “tollerabile” un limite di 291 persone. Tra i detenuti risultano esserci 220 tossicodipendenti e 150 con problemi di natura psichiatrica;

le condizioni di vita di queste persone che sono in custodia dello Stato appaiono palesemente inidonee a garantire una minima condizione di dignità, in palese contrasto con il dettato costituzionale di cui all’articolo 27;

gli interroganti hanno potuto vedere come alcuni detenuti siano costretti a vivere in minuscole celle, con letti a castello a tre piani e con un bagno alla turca che funge anche da cucinotto;

la situazione dei detenuti si riflette inevitabilmente sulle condizioni di vita e lavoro degli agenti di custodia e degli altri responsabili del carcere, che si trovano ogni giorno ad affrontare situazioni tragiche, anche per la scarsità di personale attualmente a disposizione della struttura, con anche gravi conseguenze per quel che riguarda la sanità penitenziaria;

inoltre, desta preoccupazione il continuo aumento della popolazione carceraria, che si sta riavvicinando ai numeri che portarono alla condanna dell’Italia da parte della CEDU con la nota sentenza Torrigiani;

la situazione è evidentemente peggiorata dalla linea adottata dal Governo Meloni, che non fa altro che aumentare reati e pene detentive, con effetti che non sono quelli di una maggiore sicurezza, ma di condizioni di detenzione sempre peggiori che rendono facilmente prevedibile la reiterazione dei reati da parte di molti di coloro che sono entrati in carcere magari per un piccolo reato;

in merito all’istituto penitenziario bresciano appare inaccettabile l’idea che sembra farsi avanti nel Governo di creare un nuovo padiglione a Verziano, senza però la necessaria chiusura della struttura di Mombello, evidentemente irrecuperabile,

si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per affrontare in tempi rapidi il gravissimo problema del sovraffollamento carcerario e per favorire il reinserimento dei detenuti nella società e quali iniziative intenda, altresì, intraprendere per rafforzare il personale presente nelle carceri, integrandone anche il trattamento economico;

se non ritenga opportuno destinare i 50 milioni di euro previsti per il nuovo carcere di Verziano alla costruzione, invece, di un padiglione sufficiente ad ospitare tutti i detenuti del “Nerio Fischioni”, in modo da condurre in tempi rapidi alla dismissione definitiva di questa struttura, consentendo in tal modo alla nuova struttura di conservare le attrezzature e le aree idonee a garantire un trattamento coerente con le finalità rieducative della pena.

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