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Via Cagni: subito un sistema di prenotazione che eviti ai richiedenti asilo di stare notti all’aperto

Articolo pubblicato sul mensile Zona Nove.

In via Cagni la Questura ha aperto un ufficio per raccogliere le richieste di asilo da parte di immigrati che ritengono di avervi diritto.
Fino all’inizio della guerra in Ucraina quelle pratiche venivano seguite presso i locali di via Montebello ma, il massiccio afflusso di profughi ucraini, ha portato ad aprire il nuovo sportello in fondo a viale Suzzani.
Da allora si sono creati disagi nel quartiere perché, in assenza di un sistema di prenotazione, decine di persone hanno passato le intere giornate e le notti nei pressi degli uffici della Caserma di via Cagni, nel Parco Nord o nelle zone limitrofe in una situazione sempre meno accettabile per gli stessi migranti, costretti a passare le notti all’addiaccio e per i cittadini.

Il Municipio 9, insieme al comitato di quartiere ha da tempo manifestato inutilmente le proprie preoccupazioni e richiesto interventi per affrontare e risolvere la situazione.
A partire da qui, dalle sollecitazioni di comitato e Municipio, appena è stato possibile, finita la campagna elettorale ed insediato il nuovo Parlamento, ho presentato una interrogazione al neo Ministro degli Interni per rappresentargli il problema e chiedere alcuni interventi.
Prima di tutto ho chiesto al Governo di valutare la possibilità di istituire un sistema di prenotazione, che attualmente c’è negli uffici della Questura in via Montebello, che eviti ai richiedenti asilo di dover passare giorni e notti all’aperto per non perdere il turno ed eviti anche il rischio che ci siano organizzazioni illegali a governare le code.
In secondo luogo, visto anche l’approssimarsi della stagione fredda, ho chiesto di farsi carico di garantire soluzioni, anche coinvolgendo la Protezione Civile, di ricovero che darebbero sia una opportunità a chi oggi ha come unica alternativa quella di dormire in strada sia minor degrado al quartiere come lamentano oggi i residenti.
Con questa iniziativa parlamentare quindi chiedo di intervenire sulle cause della situazione che determina disordine ed insicurezza nel quartiere attorno a via Cagni.
Costringere tante persone a dover bivaccare senza alcuna assistenza per accedere ad un servizio pubblico, ad una sede Istituzionale, non è giusto.
Per garantire il rispetto della dignità degli utenti, oltre che per evitare i disagi a chi vive nelle zone limitrofe, bisogna adottare semplici ed elementari procedure per far funzionare al meglio questo ufficio.
Auspicando che tutto ciò possa non essere più necessario quando l’emergenza ucraina cesserà grazie alla fine della guerra che sta scuotendo l’Europa.

 

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