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L'utilizzo dei Fondi del PNRR

Adesione ad un'interrogazione PD sul PNRR.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00487 - Pubblicato il 31 maggio 2023, nella seduta n. 74

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e dell'economia e delle finanze. 

Premesso che:


l’articolo 22 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120 (“Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”), prevede che la Corte dei conti svolga il controllo concomitante sui principali piani, programmi e progetti relativi agli interventi di sostegno e di rilancio dell'economia nazionale e che l'eventuale accertamento di gravi irregolarità gestionali, ovvero di rilevanti e ingiustificati ritardi nell'erogazione di contributi secondo le vigenti procedure amministrative e contabili, sia immediatamente trasmesso all'amministrazione competente ai fini della responsabilità dirigenziale;

l’articolo 7, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108 (“Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”), assegna alla Corte dei conti una funzione di controllo sulla gestione dei fondi di cui al PNRR, svolgendo in particolare valutazioni di economicità, efficienza ed efficacia circa l'acquisizione e l'impiego delle risorse finanziarie;

il medesimo comma 7 prevede che la Corte riferisca, almeno semestralmente, al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR. In ottemperanza alle citate norme, la Corte dei conti ha approvato tre relazioni sullo stato di attuazione del PNRR, rispettivamente il 28 marzo 2022, il 1° agosto 2022, e il 21 marzo 2023, contenenti informazioni sia di carattere generale sia relative ai progetti individuali che possono aiutare l’intero Paese nel conseguimento di tutti gli obiettivi;

nell’ultima relazione semestrale al Parlamento, in ottemperanza ai compiti assegnati, le sezioni unite della Corte dei conti hanno evidenziato numerose criticità sullo stato di attuazione del PNRR ed un preoccupante accumulo di ritardi nel breve volgere di pochi mesi, che metterebbero a rischio il pieno raggiungimento degli obiettivi europei e nazionali connessi al piano. Con l’avanzare del cronoprogramma, la relazione ha evidenziato un atteso aumento del peso relativo dei target rispetto alle milestone, cui dovrebbe associarsi un maggiore impegno del Governo, delle strutture preposte alla governance, e dei diversi livelli istituzionali coinvolti;

la Corte, con la recente deliberazione n. 17/2023/CCC del 26 aprile 2023, ha accertato, altresì, il mancato conseguimento della milestone europea al 31 marzo 2023 M2C2-14 “notifica dell'aggiudicazione di (tutti gli) appalti pubblici per lo sviluppo di almeno 40 stazioni di rifornimento a base di idrogeno in linea con la direttiva 2014/94/UE sull'infrastruttura per i combustibili alternativi”, trasmettendola al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ai fini della responsabilità dirigenziale, e con ulteriori delibere ha accertato il mancato rispetto di determinate milestone, consentendo, tramite apposite raccomandazioni e disposizioni rivolte alle amministrazioni titolari, di accelerare le procedure di attuazione;

considerato che:

negli scorsi giorni, come riportato dal quotidiano “Il Sole-24 ore”, la Corte dei conti ha subito un forte ed inatteso attacco in relazione ai compiti svolti in attuazione della vigente normativa e in particolare sull’attività di controllo sullo stato di attuazione del PNRR. Il quotidiano ha altresì riportato la notizia, finora non smentita, che il Governo avrebbe addirittura predisposto alcuni emendamenti da depositare in Parlamento a provvedimenti in discussione, a partire dal decreto-legge 22 aprile 2023, n. 44, con l’obiettivo di limitare l’azione del collegio del controllo concomitante;

alla luce di tale situazione, l'Associazione magistrati della Corte dei conti ha espresso sconcerto e stupore in merito alle possibili conseguenze di un'iniziativa volta a ridurre gli ambiti di competenza della magistratura contabile sul fronte del controllo concomitante;

il ruolo che la Corte attualmente esercita è pienamente coerente con quanto indicato nel punto 40 dei considerata del regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, secondo cui “l'attuazione del dispositivo dovrebbe essere effettuata in linea con il principio della sana gestione finanziaria”. Per effetto di tale posizione, tutte le corti dei conti nazionali degli altri Stati membri dell’Unione europea sono coinvolte nella valutazione dei rispettivi piani nazionali;

una limitazione delle funzioni della nostra Corte dei conti, pertanto, non costituirebbe solamente un unicum nel contesto dei Paesi membri della UE, ma potrebbe comportare anche un significativo danno reputazionale per l’Italia nelle sedi istituzionali europee, in un momento in cui si stanno discutendo importanti sviluppi della governance economica europea, cui il PNRR è strettamente legato, quali la riforma delle regole europee di bilancio,

si chiede di sapere:

se il Governo intenda effettivamente procedere con misure volte a modificare la normativa vigente allo scopo di limitare le attività di controllo della Corte dei conti, a partire da quelle relative allo stato di attuazione del PNRR e, in tal caso, se intenda rendere note le motivazioni sottostanti a tale iniziativa e a quali soggetti intenda eventualmente affidare i controlli sullo stato di attuazione del PNRR sottratti alla Corte dei conti;

se non ritenga che la paventata limitazione operativa della Corte dei conti sia in palese contrasto con gli indirizzi della UE e con quanto avviene nel resto dei Paesi membri della UE, e se abbia valutato il danno reputazionale di tale iniziativa nelle sedi istituzionali UE, in un momento in cui il nostro Paese sta discutendo importanti sviluppi della governance economica europea.

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