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Interrogazione sulla Procura Europea

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sulla Procura Europea.

Testo dell'interrrogazione:

Atto n. 3-00501 - Pubblicato il 13 giugno 2023, nella seduta n. 76

GIORGIS, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI

Al Ministro della giustizia.
Premesso che:

la Procura europea (EPPO) è un'istituzione indipendente dell'Unione europea, operativa dal 1° giugno 2021 secondo le disposizioni del Trattato di Lisbona, con competenza a indagare e perseguire reati che ledono gli interessi finanziari dell'UE;

prima che l'EPPO diventasse operativa, tale competenza era attribuita alle sole autorità nazionali, le quali agivano con strumenti delimitati dagli stretti confini territoriali: l’istituzione di una Procura europea ha contribuito ad ovviare a tali carenze, prevedendo una procedura di "cooperazione rafforzata" che vede coinvolti tutti i 22 Paesi aderenti;

il Ministero della giustizia italiano è stato promotore dell’adozione, il 12 ottobre 2017, nel corso della presidenza italiana dell'Unione europea, del Regolamento istitutivo della nuova Procura europea con competenza sulle frodi ai danni del bilancio dell’Unione, entrato in vigore il 20 novembre 2017;

nel corso dei negoziati il Ministero della giustizia italiano aveva proposto di estendere le sue competenze anche ai reati di criminalità organizzata e di terrorismo transnazionale;

nel 2019 Laura Codruta Kövesi è stata nominata primo Procuratore capo europeo; i procuratori hanno mandato per sei anni, sono scelti nell’organico delle magistrature nazionali tra i magistrati con maggiore esperienza in indagini finanziarie e cooperazione giudiziaria internazionale; requisito fondamentale del procuratore dell’EPPO è la sua indipendenza;

si avvicina la scadenza che prevede la nomina del nuovo procuratore italiano all’interno di EPPO, e, da una lettera indirizzata a Laura Codruta Kövesi, in qualità di loro capo, firmata da 14 magistrati italiani appartenenti alla Procura europea, si apprende che per il posto che adesso è di Danilo Ceccarelli, che ricopre anche l’incarico di vice di Kövesi, il Governo italiano avrebbe indicato l’ultimo in graduatoria dei tre candidati;

la procedura prevede che sia un organismo tecnico indipendente, nominato dal Consiglio su proposta della Commissione europea, a valutare le candidature, per poi stilare una graduatoria di merito, sentiti i candidati, fondata sull’esame delle loro qualifiche e competenze, in base alla quale il Governo dovrebbe scegliere, ovviamente, il primo indicato;

nella lettera si esprime preoccupazione per avere appreso che, nelle riunioni formali preliminari che precedono la decisione del Consiglio sulle nomine, il rappresentante del Consiglio italiano avrebbe proposto di affidare il ruolo all’ultimo dei candidati in graduatoria, che dall’organismo tecnico aveva dunque ottenuto il punteggio minore,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno chiarire le motivazioni che starebbero conducendo il Governo italiano a non rispettare la graduatoria indicata, esponendo al rischio sia di minare l’indipendenza e l’autonomia del procuratore europeo espresso dall’Italia, sia la credibilità dell’intera Procura europea.

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