L'impegno italiano per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD per chiarire qual è l'impegno dell'Italia per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-01384 | Pubblicato il 2 ottobre 2024, nella seduta n. 227 | Interrogazione svolta in Senato il 3 ottobre 2024

DELRIO, ALFIERI, BOCCIA, BAZOLI, MIRABELLI, NICITA, LORENZIN, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 
Premesso che:

nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre 2024 l’esercito israeliano (IDF) è entrato nel sud del Libano, dopo giorni di bombardamenti molto intensi contro il gruppo politico militare Hebzollah (che negli ultimi mesi aveva lanciato ripetuti attacchi missilistici contro il territorio israeliano), nel corso dei quali, oltre ad essere stato ucciso Hassan Nasrallah, sono rimaste vittime centinaia di civili. Il Governo israeliano ha parlato di un’operazione di terra “limitata, localizzata e mirata” e ha ordinato ai residenti di evacuare oltre 20 aree nel sud del Libano;

l’operazione via terra segue a giorni di intensi bombardamenti che hanno visto la distruzione di diverse infrastrutture civili e abitazioni e dopo quasi 20 anni Beirut si è trovata sotto il fuoco dei bombardamenti israeliani;

secondo i dati resi noti dalle Nazioni Unite, alla data del 1° ottobre sono oltre 100.000 i civili libanesi che hanno attraversato la frontiera per rifugiarsi in Siria, mentre oltre un milione di persone, un quinto della popolazione, sono ufficialmente sfollate. Il bilancio delle vittime è drammatico, in meno di due settimane sono già più di mille i cittadini libanesi rimasti uccisi e 6.000 i feriti. Analogamente diverse decine di migliaia di cittadini israeliani sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni nel nord di Israele;

poco dopo l’inizio dell’operazione militare israeliana il portavoce del segretario generale dell'ONU, Stéphane Dujarric, ha annunciato che “gli oltre 10.000 caschi blu della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite in Libano, Unifil, non possono più pattugliare a causa dell'intensità dei combattimenti”;

in un comunicato l'UNIFIL ha dichiarato che "Qualsiasi attraversamento del Libano è una violazione della sovranità e dell'integrità territoriale libanese e una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite", esortando "tutti gli attori a fare un passo indietro rispetto a tali atti di escalation, che porteranno solo a più violenza e a più spargimento di sangue": risoluzione che, come noto, è stata ripetutamente violata negli anni sia da Hezbollah che Israele;

la situazione regionale si è ulteriormente aggravata con il pesante attacco missilistico iraniano contro Israele del 1° ottobre a seguito del quale il capo di Stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Herzi Halevi, ha annunciato una risposta militare da parte di Israele;

l’escalation del conflitto rischia concretamente di andare ben oltre la dimensione regionale, comportando costi umani altissimi, anche alla luce del perdurante conflitto a Gaza dove, a quasi un anno di distanza dal criminale attacco terroristico di Hamas e dall’inizio della campagna militare condotta dal Governo israeliano, la popolazione è allo stremo e si contano oramai più di 41.000 vittime, di cui un gran numero di donne e bambini;

a fronte dell’espandersi del conflitto nel Medio Oriente, all’indisponibilità delle parti a rispondere ai ripetuti appelli della comunità internazionale per il cessate il fuoco, a fronte delle ripetute violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del Governo israeliano a Gaza, nel ribadire il diritto di Israele ad esistere in sicurezza come Stato, occorre che l’Italia assuma posizioni conseguenti ai ripetuti appelli alla pace, cosa che certamente non viene fatta attraverso le continue astensioni in occasione delle votazioni in seno all’Assemblea generale dell’ONU, ivi inclusa quella sulla risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro, approvata il 10 maggio 2024,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Governo, anche in considerazione della presidenza italiana del G7, stia intraprendendo in tutte le sedi al fine di scongiurare l’espandersi del conflitto in Medio Oriente che vadano oltre gli appelli alla pace, che alla luce dell’incalzare degli eventi appaiono inefficaci e puramente formali, anche assumendo azioni conseguenti in seno agli organismi internazionali;

quali iniziative intenda adottare per rilanciare l’iniziativa diplomatica italiana ed europea, attualmente in una fase di stallo, per giungere immediatamente ad un cessate il fuoco a Gaza e in Libano.

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