La vicenda di Chico Forti

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sulla vicenda di Chico Forti.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-01258 con carattere d'urgenza | Pubblicato il 16 luglio 2024, nella seduta n. 207

VERINI, MALPEZZI, RANDO, ZAMBITO, TAJANI, ROJC, ROSSOMANDO, BASSO, MIRABELLI, SENSI, LOSACCO, CAMUSSO, FURLAN, MANCA, GIACOBBE, D'ELIA, VALENTE


Al Ministro della giustizia. 
Premesso che:

nel 1998 Enrico Forti, detto Chico, fu tratto in arresto a Miami, negli Stati Uniti, con l'accusa di omicidio venendo rinviato a processo. L'accusa a Forti era di aver ucciso una persona che si stava accorgendo di una truffa che Forti avrebbe messo in atto per acquisire un hotel a un prezzo molto inferiore al vero valore di mercato. Nel 2000 Chico Forti è stato condannato all'ergastolo senza condizionale per omicidio negli Stati Uniti;

Forti ha sempre dichiarato di essere vittima di un complotto ordito dalla polizia, ma ha negato l'autorizzazione a pubblicare il verbale del processo;

diversi governi del nostro Paese si sono interessati alla vicenda ed hanno attivato trattative diplomatiche affinché gli organi preposti americani potessero valutare e consentire a Forti di avvalersi dei benefici previsti dalla convenzione sul trasferimento delle persone condannate per scontare la pena in Italia;

il 1º marzo 2024 la Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, durante la visita negli Stati Uniti, ha annunciato l'accordo di trasferimento di Forti in Italia;

ad aprile 2024 il tribunale di Trento ha riconosciuto e confermato la sentenza dell'ergastolo e, dopo che Chico Forti si è dichiarato colpevole, è stato trasferito in Italia il 18 maggio 2024, accolto in maniera insolita e con gli onori di Stato dalla presidente Meloni, e trasferito nel carcere di Montorio a Verona;

all'interno del carcere, secondo quanto rivelato da alcuni organi di stampa, un altro detenuto ha riferito che Forti gli avrebbe chiesto di contattare qualche 'ndranghetista per mettere a tacere Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona di cui non si ricorda il nome. Sempre secondo quanto riportato dagli stessi organi di informazione e riferito dal detenuto, in cambio Forti gli avrebbe promesso un aiuto futuro non appena riottenuta la libertà anche perché avrebbe espresso l'ambizione di entrare in politica con il centrodestra e di ricompensarlo con altri favori. La richiesta di Forti sarebbe conseguenza del titolo di “Benvenuto assassino” che “il Fatto Quotidiano” gli ha riservato al momento del trasferimento in Italia;

il detenuto che ha raccolto la richiesta di Chico Forti avrebbe avvertito delle sue intenzioni il Garante dei detenuti, pregandolo di segnalare la conversazione al direttore de il Fatto. Un altro recluso presente al colloquio di Forti ha confermato le frasi. Travaglio, informato, ha segnalato quanto descritto ai magistrati;

la procura di Verona, che ha sentito i testimoni, ha aperto un fascicolo e ha fatto stilare una relazione di servizio ai carabinieri e l’ha inoltrata al Dipartimento dell’amministrazione giudiziaria. Il prefetto di Verona ha ricevuto una relazione sulle esigenze di sicurezza delle tre persone in pericolo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo abbia intrapreso tutte le iniziative necessarie urgenti al fine di acquisire tutti gli elementi utili all'accertamento della verità anche al fine dell'attivazione di successivi percorsi giudiziari;

quando e come ritenga di fornire informazioni su questa drammatica ed inquietante vicenda, esprimendo parole chiare da parte del Governo.

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