La digitalizzazione della Giustizia
Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sul processo telematico.
Testo dell'interrogazione:
Atto n. 3-01310 (in 2ª Commissione) | Pubblicato il 6 agosto 2024, nella seduta n. 216
VERINI, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO
Al Ministro della giustizia.
Premesso che:
il Ministero della giustizia ha avviato da molti anni la digitalizzazione del processo penale telematico che si svolge tramite servizi forniti da aziende esterne che concorrono in gare pubbliche periodicamente bandite dal Ministero;
in data 10 agosto 2023 il dicastero ha determinato di indire una nuova procedura aperta, suddivisa in 5 lotti, per l'affidamento del servizio di digitalizzazione dei fascicoli giudiziari di procure della Repubblica, sezioni penali di tribunali ordinari e di corti d'appello per la durata di 30 mesi;
nel giugno 2024 si è proceduto con l'affidamento dei lotti: i primi 4 lotti sono stati affidati ad una medesima azienda, il quinto, riguardante le regioni di Lazio, Umbria, Toscana e Abruzzo, affidato ad una seconda azienda. In merito all'assegnazione i sindacati confederali, in particolare la CGIL Roma e Lazio, assieme alla Fiom CGIL, Fp CGIL e Nidil CGIL Roma e Lazio, denunciano una ricerca del massimo ribasso nell'assegnazione del quinto lotto;
in particolare, le organizzazioni sindacali denunciano una scarsa attenzione ai lavoratori già operanti da diversi anni nell'ambito dei servizi di digitalizzazione. In genere, nel rispetto del contratto collettivo nazionale metalmeccanici, si prevede un periodo di 15 giorni di contrattazione con i sindacati per concordare le nuove condizioni di assunzione dei lavoratori, a tutela della loro dignità e professionalità, nonché anzianità. Tuttavia la proposta per la reintegrazione dei lavoratori da parte della nuova azienda che si è aggiudicata l'appalto prevede il passaggio ad un altro inquadramento contrattuale, implicando un peggioramento delle condizioni di lavoro e una discontinuità contrattuale che penalizzerebbe i benefici acquisiti per anzianità di servizio. Inoltre, verrebbero assunti con un contratto a tempo determinato, e con un compenso eroso rispetto a quello percepito fino al mese di giugno 2024;
molti lavoratori, attualmente a tempo indeterminato, svolgono attività connesse alle operazioni di digitalizzazione da oltre 20 anni e a loro si affiancano molteplici lavoratori a tempo determinato e in somministrazione, che sarebbe auspicabile stabilizzare. Non è peraltro trascurabile che questi lavoratori operano nella gestione di attività delicate e con accesso ad informazioni estremamente sensibili e che una successione di lavoratori precari rende quindi molto vulnerabile il sistema di garanzia della segretezza degli atti che vengono giornalmente lavorati;
è evidente un tentativo di risparmio di risorse che va a danno dei lavoratori, che non hanno intenzione di accettare delle condizioni peggiorative, per loro e per le loro famiglie, e che per questo negli scorsi giorni hanno manifestato il loro dissenso. Ciò che risulta particolarmente grave è ad avviso degli interroganti questo risparmio operato dalla pubblica amministrazione che sacrifica decine di famiglie sull'altare del massimo ribasso;
a partire dal 1° luglio 2024 i servizi di digitalizzazione, fondamentali per lo svolgimento di istruttorie e processi, sono fermi, causando di fatto un rallentamento e inceppamento dell'intera macchina giudiziaria e un conseguente disservizio. La situazione deteriore che si è venuta a creare ha generato, di fatto, un'interruzione di pubblico servizio, a scapito di lavoratori e cittadini, e ne vanno accertate le responsabilità,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda intraprendere al fine di favorire la ripresa di un pubblico servizio, nonché se intenda accertare le responsabilità a livello amministrativo che hanno condotto alla sua interruzione, in una situazione che, ad avviso degli interroganti, ha portato il dicastero a girare le spalle a decine di lavoratori e famiglie, proponendo loro condizioni peggiorative, poco dignitose e precarie.
Interrrogazione svolta in Senato il 3 ottobre 2024
Sulla giustizia nelle scorse legislature sono state approvate riforme di sistema. Il Governo ha scelto di disarticolare e di mettere in discussione questi provvedimenti che avevano come obiettivo l'efficienza del processo penale, di quello civile e una riforma dell'ordinamento. La destra invece ha capovolto tutto, ha rimesso l'elmetto e dichiarato nuovamente guerra alla magistratura introducendo elementi divisivi. E non si occupa del funzionamento quotidiano degli uffici giudiziari, come dimostra il caso in questione.