Interrogazione sulla vicenda di Sangiuliano

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sulla vicenda di Sangiuliano.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-01323 con carattere d'urgenza | Pubblicato l'11 settembre 2024, nella seduta n. 218

D'ELIA, CRISANTI, RANDO, VERDUCCI, BASSO, CAMUSSO, FINA, FRANCESCHELLI, FURLAN, GIACOBBE, LA MARCA, MALPEZZI, MANCA, MARTELLA, MIRABELLI, MISIANI, NICITA, PARRINI, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE, VERINI, ZAMBITO

Al Ministro della cultura. 
Premesso che:

la vicenda relativa ai rapporti del Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano con Maria Rosaria Boccia ha determinato, in data 7 settembre 2024, dopo settimane di grande e condivisibile attenzione pubblica alla questione, le dimissioni del Ministro;

tali dimissioni non fanno tuttavia venir meno l’attualità e l’urgenza dell’interesse pubblico al controllo parlamentare sull’intera vicenda, la quale ha peraltro via via assunto proporzioni più ampie rispetto al conferimento dell’incarico di consulenza a Boccia; infatti, secondo quanto si è appreso dagli organi di informazione e dalle dichiarazioni degli stessi diretti interessati, negli scorsi mesi Maria Rosaria Boccia ha seguito assiduamente il ministro Sangiuliano nello svolgimento delle sue attività istituzionali e in numerosi viaggi di servizio, quale “collaboratrice” o “assistente” del Ministro; in tale qualità, pur non avendone titolo, ha preso parte anche ad attività finalizzate all’organizzazione di eventi e, a quanto si apprende, anche all’organizzazione di un evento da tenersi a Pompei e collegato allo svolgimento del G7 della cultura a Napoli;

ciò risulta con evidenza, da ultimo, dalla documentazione pubblicata tanto dal sito “Dagospia” quanto dalla stessa signora Boccia sui propri canali social;

in particolare, la documentazione pubblicata da Dagospia conferma che Boccia ha partecipato in data 3 giugno 2024 a un sopralluogo in vista dell’evento da tenersi a Pompei in collegamento con il G7 della cultura e, in conseguenza, è stata destinataria in copia per conoscenza di comunicazioni interne al Ministero e dalle quali era possibile desumere informazioni potenzialmente sensibili per la sicurezza nazionale, come ad esempio i possibili percorsi che i partecipanti al G7 avrebbero seguito per prendere parte all’evento; la documentazione pubblicata da Boccia dimostra la sua assidua partecipazione alle attività e ai viaggi istituzionali dell’ex Ministro, la presenza in chat interne allo staff del Ministro e, da ultimo, ha ad oggetto ulteriori documenti attinenti all’organizzazione del G7 della cultura;

considerato che i fatti emersi e riportati aprono scenari preoccupanti sulle modalità con le quali sono state svolte attività istituzionali di grande rilevanza, ivi comprese quelle relative all’organizzazione di un evento fondamentale come il G7 della cultura e sulla superficialità con la quale è stata gestita l’attribuzione di incarichi di natura fiduciaria alle dirette dipendenze del ministro Sangiuliano; ciò danneggia l’immagine dell’Italia, anche a livello internazionale, nel settore fondamentale e strategico dell’organizzazione della cultura e della promozione del patrimonio artistico e culturale del Paese; allo stesso tempo, è vanificata e irrisa la stessa professionalità dei dirigenti e dei funzionari del Ministero coinvolti in tali attività, esposti a vicende di informazione e gossip che poco si confanno a un dicastero di primaria importanza per la Repubblica; infine, da quanto emerso risulta che la stessa sicurezza nazionale potrebbe essere stata esposta ai rischi derivanti dalla diffusione di dettagli organizzativi potenzialmente sensibili al di fuori del circuito istituzionale;

considerato altresì che:

risulta dagli organi di stampa che, in data 7 settembre 2024, dunque poche ore prima delle proprie dimissioni, il Ministro pro tempore avrebbe firmato ben 18 decreti di nomina di altrettanti componenti delle commissioni della Direzione generale cinema, riguardanti i finanziamenti pubblici per film, opere prime e festival, un atto secondo gli interroganti fortemente inopportuno e scorretto che conferma ulteriormente un indirizzo di politiche per il cinema basato sul controllo, più che sul concreto sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori del settore; ciò è dimostrato a parere degli interroganti, da ultimo, anche dal decreto dell’ex Ministro della cultura, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze in data 10 luglio 2024 che, in attuazione dell’articolo 21, comma 5, della legge 14 novembre 2016, n. 220, come modificato dall’articolo articolo 1, comma 54, lettera f), numero 1), della legge 30 dicembre 2023, n. 213, ha riformato la disciplina del credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva in senso fortemente restrittivo; in particolare, sono stati introdotti requisiti dimensionali, di composizione del capitale sociale (prevedendo la presenza di almeno il 40 per cento di capitale privato), di investimento e budget previsti per la produzione dei film nonché di distribuzione, tali da pregiudicare la possibilità di accedere alle agevolazioni per le imprese di produzione minori, avvantaggiando le grandi imprese di produzione, anche straniere, e così fortemente danneggiando il tessuto imprenditoriale del settore;

è pertanto necessario che il nuovo Ministro, in un fondamentale e non dilazionabile esercizio di correttezza e trasparenza istituzionale, risponda in sede parlamentare per chiarire quanto accaduto nei rapporti tra il Ministero e Maria Rosaria Boccia e per chiarire, altresì, in quale stato si trovino i richiamati decreti di nomina,

si chiede di sapere:

in che modo sia stata gestita la posizione di Maria Rosaria Boccia nel Ministero della cultura, con particolare riferimento alla trasparenza nel conferimento di incarichi fiduciari e a che titolo ella abbia preso parte ad attività e viaggi istituzionali, ivi compresa l’organizzazione di eventi di grande rilevanza e sensibilità quali quelli collegati al G7;

in quale stato si trovino i 18 decreti di nomina sottoscritti dal Ministro pro tempore in data 7 settembre 2024, poche ore prima delle proprie dimissioni, e quale sia la valutazione del Ministro in indirizzo al riguardo, nonché quali misure intenda adottare per assicurare concreto sostegno alle imprese di produzione cinematografica e audiovisiva e alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.

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