Interrogazione al Ministro dell'Interno sullo sgombero del Leoncavallo a Milano

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi dovrà a breve rispondere a un'interrogazione urgente che ho presentato in Senato, con le colleghe Simona Malpezzi e Cristina Tajani, sulla vicenda dello sgombero del Leoncavallo.
Dal ministro dell'Interno vogliamo sapere per quali motivi abbia deciso di anticipare lo sgombero del Leoncavallo, tenendo completamente all'oscuro l'amministrazione comunale di Milano.

Il Leoncavallo è un centro sociale che da 50 anni svolge attività politica e culturale in autogestione. Come ha chiarito Sala, il giorno prima dello sgombero il sindaco aveva delegato 'il vicecomandante della Polizia locale a partecipare al Comitato per l'ordine e la sicurezza che, come consuetudine, si tiene ogni mercoledì. In quella sede non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo del centro sociale Leoncavallo'. Il primo cittadino di Milano ha dunque ricevuto la notizia di uno sgombero di tale delicatezza la mattina stessa in cui le forze dell'ordine hanno eseguito lo sfratto. Non solo, l'intervento di sgombero era previsto per il 9 settembre 2025 e, in considerazione di questa timeline, il Comune aveva continuato con i responsabili del Leoncavallo un confronto che portasse alla piena legalità tutta l'iniziativa del centro.
Da anni infatti l'amministrazione comunale di Milano è impegnata nella ricerca di una soluzione per salvaguardare gli interessi diversi, senza cancellare un'esperienza storica e importante come quella del centro sociale. La modalità con cui il ministero dell'Interno è intervenuto sembra perciò essere finalizzata a mettere in difficoltà l'attuale amministrazione comunale, senza tener conto della necessaria collaborazione tra istituzioni.

Testo dell'interrogazione:

INTERROGAZIONE | A RISPOSTA URGENTE AI SENSI DELL’ARTICOLO 151 DEL REGOLAMENTO

MIRABELLI, MALPEZZI, TAJANI

Al Ministro dell’interno

Premesso che:
il Leoncavallo è un centro sociale, nato a Milano nel 1975, che svolge attività politica e culturale in autogestione;
il 21 agosto scorso il Leoncavallo è stato sgomberato per ordine del Ministero dell’interno, con venti giorni di anticipo rispetto alla data fissata del 9 settembre;
Considerato che:
in una nota pubblicata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala, il 21 agosto scorso, è riportato che nella giornata precedente, il sindaco aveva delegato “il vicecomandante della Polizia locale a partecipare al Comitato per l’ordine e la sicurezza che, come consuetudine, si tiene ogni mercoledì. In quella sede non è stato fatto cenno ad alcuno sfratto esecutivo del centro sociale Leoncavallo”;
sempre nella predetta nota il sindaco di Milano riporta che “Per un’operazione di tale delicatezza, al di là del Comitato, c’erano molte modalità per avvertire l’Amministrazione milanese. Tali modalità non sono state perseguite” tanto che lo stesso sindaco ha dichiarato di aver ricevuto la notizia dello sgombero dal Prefetto la mattina stessa in cui le forze dell’ordine hanno eseguito lo sfratto;
l’intervento di sgombero del Leoncavallo era previsto per il 9 settembre 2025 e, come riportato nella nota redatta dal sindaco di Milano “In considerazione di questa timeline, come Comune avevamo continuato, con i responsabili del Leoncavallo, un confronto che portasse alla piena legalità tutta l’iniziativa del centro. Come sottolineato da alcuni quotidiani, si stavano valutando varie soluzioni a norma di legge, che potessero andare nel senso auspicato e con la volontà di mantenere aperta l’interlocuzione con i responsabili delle attività del centro sociale”;
tenuto conto che:
il Leoncavallo, da cinquant’anni, svolge attività di interesse culturale e ha un valore storico e sociale, non solo per la città di Milano;
da anni l’amministrazione comunale di Milano è impegnata nella ricerca di una soluzione atta a salvaguardare gli interessi diversi, senza cancellare una esperienza storica e importante come quella del centro sociale;
la modalità con cui il Ministero dell’interno è intervenuto sembra essere finalizzata a mettere in difficoltà l’attuale amministrazione comunale, senza tener conto della necessaria collaborazione tra istituzioni;
si chiede di sapere:
per quali motivi il Ministro in indirizzo abbia deciso di anticipare lo sgombero del Leoncavallo tenendo completamente all'oscuro l’Amministrazione comunale di Milano.

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