Escludere ANAC dalla delegazione italiana alla conferenza ONU sulla corruzione è incomprensibile e ingiustificabile

La scelta di escludere per la prima volta l’Autorità Nazionale Anti Corruzione dalla delegazione italiana alla conferenza ONU sulla corruzione è incomprensibile e ingiustificabile.
Il Governo decide di privarsi di una competenza fondamentale sul tema. Evidentemente ANAC paga la propria autonomia e indipendenza e l’aver criticato iniziative del Governo, come il Codice degli appalti.
Come nel recente caso del progetto Valditara, la maggioranza non considera debba avere ruolo o cittadinanza chi non è di stretta appartenenza alla stessa.

Chiederemo al Ministro con un’interrogazione urgente di spiegare questa assurda decisione.

Testo dell'interrogazione presentata:

INTERROGAZIONE con richiesta di risposta urgente ai sensi dell’art. 151 del Regolamento

MIRABELLI

Al Ministro della giustizia

Premesso che:

come noto, dall’11 al 15 di Dicembre si terrà ad Atlanta, negli Stati Uniti, la decima edizione della Conferenza ONU che riunisce i 190 stati firmatari della convenzione contro la corruzione, denominata CoSP10. La conferenza si riunisce su base biennale al fine di esaminare lo stato di applicazione della Convenzione ed individuare le priorità per il biennio successivo, anche in materia di cooperazione internazionale. Si tratta, pertanto, della più grande ed importante riunione globale sulla lotta alla corruzione, uno dei fronti caldi sul quale l’Italia si gioca la propria credibilità internazionale, specialmente per quanto riguarda la gestione dei fondi Europei del PNNR;

pertanto, lascia perplessi la decisione improvvisa ed irrituale del Governo di escludere l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) dalla delegazione italiana alla CoSP10. Un gesto che stride fortemente con lo spirito e gli obiettivi programmatici della Conferenza, incentrata interamente sul rafforzamento della misure di coordinamento, applicazione e monitoraggio operate dagli Stati firmatari al fine di rendere più efficaci i propri sforzi anticorruzione;

la scelta di privarsi delle importanti competenze dell’ANAC su un tema di tale rilievo non-ha alcuna spiegazione logica, se non quella di escludere dal dibattito un’autorità indipendente che, dall’insediamento dell’attuale legislatura, ha più volte manifestato le proprie perplessità rispetto all’operato del Governo. Vale la pena ricordare, infatti, che l’esclusione dalla CoSP10 è solo l’ultimo di una serie di ‘sgarbi’ istituzionali riservati all’Autorità anticorruzione. Basti ricordare, a tal proposito, come il ministro in indirizzo abbia di fatto estromesso l’ANAC dalle interlocuzioni sulla nuova direttiva europea contro la corruzione proposta dalla Commissione Ue, o come alcuni esponenti della maggioranza abbiano addirittura invocato le dimissioni del Presidente Giuseppe Busia in seguito alle critiche mosse dallo stesso nei confronti del nuovo codice degli appalti e dalla gara per il Ponte sullo Stretto;

l’ostilità reiterata nei confronti dell’ANAC, culminata nella sua inspiegabile esclusione dalla CoSP10, altro non è che l’ennesima riprova della scarsa cultura istituzionale del Governo, che non spreca occasione per svilire le prerogative delle autorità indipendenti e utilizzare il proprio potere per silenziare il dissenso;

si chiede di sapere:
per quali motivi il Ministro in indirizzo abbia scelto di escludere l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) dalla delegazione italiana alla CoSP10, anche alla luce del ruolo starategico che, da sempre, la stessa riveste nell’ambito della lotta alla corruzione nel nostro Paese.

 

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