La vicenda della scuola di Pioltello
Come Gruppo PD abbiamo presentato una interpellanza sulla vicenda della scuola di Pioltello, a cui il Ministero ha contestato la sospensione delle lezioni per la fine del Ramadan.
Testo dell'interpellanza:
Atto n. 2-00016 con procedimento abbreviato | Pubblicato il 26 marzo 2024, nella seduta n. 173
Discussa in Aula al Senato il giorno 11 aprile 2024
MALPEZZI, BOCCIA, BAZOLI, MIRABELLI, LORENZIN, NICITA, ZAMBITO, IRTO, BASSO, D'ELIA, ZAMPA, ALFIERI, CAMUSSO, CRISANTI, DELRIO, FINA, FRANCESCHELLI, FRANCESCHINI, FURLAN, GIACOBBE, GIORGIS, LA MARCA, LOSACCO, MANCA, MARTELLA, MELONI, MISIANI, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI
Al Ministro dell'istruzione e del merito
Premesso che:
in data 20 marzo 2024 il direttore dell'ufficio scolastico regionale (USR) della Lombardia ha inviato al dirigente scolastico dell'istituto comprensivo "Iqbal Masih" di Pioltello (Milano) una richiesta di valutare l'annullamento della delibera che istituisce la giornata di chiusura della scuola il 10 aprile, in occasione della festa di fine Ramadan;
la delibera era stata votata all'unanimità dal consiglio d'istituto, organo dove sono rappresentati genitori, insegnanti e collaboratori e che viene eletto democraticamente, lo scorso 19 marzo;
in particolare, come si legge in una nota del competente Ministero dell'istruzione e del merito: "sulla base delle risultanze dell'accertamento ispettivo, sono state evidenziate talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d'istituto. Il direttore generale dello stesso ufficio ha pertanto invitato il dirigente scolastico, nella sua qualità di garante della legittimità dell'azione amministrativa della scuola, a valutare la disapplicazione della delibera e la possibilità dell'annullamento in autotutela da parte dello stesso consiglio d'istituto, al fine di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia". A quanto si apprende tali irregolarità sarebbero di natura formale e non sostanziale;
sia il dirigente scolastico che i docenti, che hanno sottoscritto una lettera pubblica, avevano spiegato che tale scelta, votata all'unanimità dai docenti e accolta all'unanimità dal consiglio d'istituto, è di natura esclusivamente didattica e nasce dall'analisi e dalla valutazione del contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita la scuola con un'utenza multiculturale con predominanza araba e pakistana. In tal senso, si è ritenuto che in questo specifico contesto, in cui convivono serenamente bambini di culture e religioni diverse, sarebbe stato necessario sospendere le attività didattiche nel giorno in cui quasi la metà degli alunni è assente, anticipando di un giorno l'inizio delle lezioni;
ai sensi dell'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999 le istituzioni scolastiche autonome possono, sulla base del calendario scolastico della propria Regione, deliberare di anticipare o posticipare la data di inizio delle lezioni o di individuare altri giorni di sospensione delle attività didattiche garantendo, comunque, l'effettuazione di almeno 200 giorni di lezione;
nella delibera quadro del 2012 della Regione Lombardia è stabilito che: "le istituzioni scolastiche e formative, nel rispetto del monte orario annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre gli eventuali ed opportuni adattamenti del calendario scolastico d'istituto - debitamente motivati e deliberati dall'istituto scolastico o formativo e comunicati altresì tempestivamente alle famiglie entro l'avvio delle lezioni nelle seguenti fattispecie: a) esigenze derivanti dal Piano dell'Offerta Formativa, in attuazione delle disposizioni di cui all'art. 5, comma 2 del D.P.R. 275/99 nonché all'art. 10 co. 3, lett. c) del D.lgs. 297/94. Qualora l'adattamento del calendario comporti sospensione delle lezioni, nel limite massimo di tre giorni annuali, è necessario un preventivo accordo con gli enti territoriali competenti ad assicurare i servizi per il diritto allo studio; b) esigenze connesse a specificità dell'istituzione scolastica determinate da disposizioni normative di carattere particolare; inoltre, sul sito della Regione Lombardia è riportata la nota recante calendario scolastico 2023/2024 (Prot. n.r1. 2023.5812) che stabilisce che 'le istituzioni scolastiche e formative, nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline e attività obbligatorie, possono disporre opportuni adattamenti del calendario scolastico d'istituto, comunicandoli tempestivamente alle famiglie entro l'avvio delle lezioni'";
l'art. 10, comma 3, del decreto legislativo n. 297 del 1994, recante "Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado", stabilisce che tra le competenze del consiglio d'istituto vi sia proprio "l'adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali";
il decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999 che disciplina l'autonomia scolastica stabilisce che essa è "garanzia di pluralismo culturale che si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti";
in tal senso, la scuola Iqbal Masih così come ogni altro istituto italiano decide in autonomia le proprie pause didattiche. Basti pensare a quello che accade a Ivrea, dove per il celebre carnevale le scuole chiudono per più giorni durante quella settimana rispetto ad ogni parte d'Italia o in città come Prato dove c'è una comunità cinese numericamente importante in cui in diverse scuole già si adottano misure del genere nei giorni del capodanno cinese, ma ci sono anche scuole che adattano il calendario per far svolgere ai propri studenti la settimana bianca;
nelle ore in cui si è diffusa la notizia della chiusura della scuola diversi esponenti politici, tra cui il vicepremier e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che in questo gesto ha visto l'"islamizzazione del Paese" e il Ministro in indirizzo, hanno criticato aspramente tale decisione, generando una violenta polemica politica che ha minato la serenità della comunità scolastica e messo a rischio la sicurezza del dirigente, che ha denunciato di essere stato minacciato e insultato;
il competente Ministro in indirizzo, in particolare, ha chiesto "agli uffici competenti di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l'ordinamento". Ha aggiunto che "le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto";
in materia di calendario scolastico la competenza spetta alle Regioni e, in tal senso, appare quantomeno singolare l'intervento del Ministero e il silenzio da parte dell'amministrazione competente;
si specifica che la scuola non ha introdotto una nuova festività ma stabilito, nell'ambito dell'autonomia concessa a legislazione vigente, un giorno di sospensione dalle lezioni;
si ritiene che il clima generato da tali polemiche politiche, a giudizio degli interpellanti scomposte, abbia creato disagio a docenti, bambini e famiglie,
si chiede di sapere quali siano le irregolarità di natura formale riscontrate che hanno condotto alla richiesta di valutare l'annullamento della delibera e se il Ministro in indirizzo non ritenga che la scuola, una volta corretto l'eventuale errore formale, sia pienamente legittimata a decidere i giorni di sospensione della didattica.