Con l’assemblea dei Gruppi parlamentari oggi sono iniziati i lavori della 19ma Legislatura.
Gli elettori ci hanno consegnato all’opposizione.
La faremo bene guardando all’interesse del Paese ma anche alla necessità di costruire una proposta politica credibile e convincente del centrosinistra.
Il Terzo settore è un comparto fondamentale del nostro stato sociale che svolge funzioni importantissime per la nostra economica.
Si tratta di una realtà che ha svolto, durante la pandemia, un lavoro insostituibile e prezioso.
La crisi energetica che sta colpendo il nostro Paese rischia di mettere a rischio ora molte delle attività del terzo settore e, accanto a questo, anche l'attività delle RSA.
Oggi finalmente votiamo il Decreto Aiuti bis che contiene 17 miliardi di aiuti a famiglie e imprese.
Noi lo avremmo approvato anche nelle scorse settimane, perché con il Governo e altre forze politiche avevamo individuato una serie di soluzioni che affrontavano con responsabilità il nodo della cessione dei crediti al fine di sbloccare le procedure per il superbonus.
L’irresponsabilità del M5S, che ha usato il superbonus come bandierina elettorale, ha bloccato i lavori del Senato.
Intervento in Tv a 7Gold.
Il Decreto Aiuti conta 17 miliardi di finanziamento, come tutti i decreti governativi è già vigente.
Domani, al Senato, dobbiamo convertire questo decreto in legge, come è la prassi. Fino ad ora non siamo riusciti perché ci sono stati oltre 400 emendamenti, la stragrande maggioranza da parte di M5S.
La posizione che sta assumendo il M5S su Dl Aiuti in discussione al Senato è semplicemente assurda.
Sul superbonus si erano trovate soluzioni condivise che avrebbero potuto risolvere la questione della cessione dei crediti. Ma siccome il M5S vuole fare campagna elettorale anche su questo, siamo arrivati all'ostruzionismo, mettendo a rischio un provvedimento che contiene 17 miliardi di aiuti per imprese e famiglie.
Una scelta irresponsabile.
In Parlamento la destra si è opposta alla calendarizzazione della riforma fiscale che avrebbe consentito di abbassare l'Irpef per i redditi medio bassi e di abolire l'Irap.
Ma ora a destra sventolano la flat tax che non esiste in nessun Paese occidentale ma solo nei paesi dell'ex Unione sovietica o nei paradisi fiscali.
Non lo diciamo noi, ma i dati e le statistiche.
La flat tax è una tassa iniqua e insostenibile che non aiuterebbe i ceti meno protetti, peserebbe sul welfare e porterebbe a pesanti tagli alla sanità e alla scuola pubblica.
