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Iniziative per far fronte al caro energia

In occasione della discussione in Senato delle iniziative contro il "caro energia", come Gruppo PD abbiamo presentato una mozione:

Atto n. 1-00502 - Pubblicato il 5 luglio 2022, nella seduta n. 448

FERRAZZI, COLLINA, MISIANI, MALPEZZI, FERRARI, MIRABELLI, BITI, D'ARIENZO, CIRINNÀ, ROSSOMANDO, MARCUCCI, ALFIERI, RAMPI, VERDUCCI, GIACOBBE, MARILOTTI, MANCA, ASTORRE, BOLDRINI, CERNO, COMINCINI, D'ALFONSO, FEDELI, IORI, LAUS, MARGIOTTA, NANNICINI, PARRINI, PINOTTI, PITTELLA, PORTA, ROJC, STEFANO, TARICCO, VALENTE, VATTUONE, ZANDA


Il Senato,
premesso che:


la composizione del mix energetico italiano, secondo recenti dati IEA, evidenzia che la maggior parte dei consumi di energia nel nostro Paese proviene dall'utilizzo di gas naturale (circa 42 per cento), seguito dal petrolio (36 per cento), mentre le fonti rinnovabili, compreso l'idroelettrico, coprono circa il 19,4 per cento del fabbisogno energetico nazionale e, infine, il carbone contribuisce per il 4 per cento del totale complessivo;

nel corso dell'ultimo anno, la repentina crescita della domanda di energia nella fase di ripresa economica successiva alla pandemia da COVID-19, combinata con gli effetti della recente invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha determinato un incremento dei prezzi del gas, e conseguentemente dell'energia elettrica, a livelli mai registrati in passato, mettendo a forte rischio la continuità produttiva delle nostre imprese, a partire da quelle energivore, e con pesanti ricadute sui bilanci familiari in conseguenza del notevole aumento delle bollette elettriche;

il gas naturale, che rappresenta in Italia la fonte prevalente di consumo sia per il settore della distribuzione di energia sia direttamente per la manifattura, è passato dai circa 15 euro a megawattora di agosto 2020, ai circa 110 euro di dicembre 2021, agli attuali 146,89 euro, con prezzi accompagnati da una notevole volatilità e comunque generalmente condizionati da aspettative tese al rialzo anche per i prossimi mesi. Come conseguenza, nell'ultima parte del 2021, il costo del megawattora all'ingrosso dell'energia elettrica ha toccato, sul mercato elettrico italiano, valori compresi fra i 180 e i 240 euro attestandosi nel mese di gennaio entro valori compresi fra i 200 e i 280 euro, per arrivare agli attuali 327,5 euro con picchi che arrivano a 360 euro;

la crescita dei costi energetici è risultata in Italia molto più alta che in Francia e Germania, in particolare nel settore manifatturiero, proprio in ragione della forte dipendenza del nostro sistema dall'utilizzo del gas naturale, non solo come fonte di produzione dell'energia ma anche come utilizzo diretto nei processi produttivi, con effetti insostenibili per le imprese energivore;

al fine di contrastare tale andamento ed alleviare le enormi difficoltà ricadute su famiglie ed imprese, il Governo ha risposto a più riprese con diversi provvedimenti ed interventi fiscali di carattere emergenziale, iniziati con il decreto-legge n. 41 del 2021 e, da ultimo, con il decreto-legge n. 80 del 2022, che hanno comportato finora uno stanziamento a carico del bilancio dello Stato di 5,5 miliardi di euro nel 2021 e di circa 27,5 miliardi nel 2022;

le misure in favore delle famiglie hanno riguardato finora tre diversi ambiti: a) interventi destinati a specifiche categorie di soggetti ed espressamente finalizzati a contenere gli effetti dell'incremento dei costi dell'energia; b) interventi destinati a determinati soggetti, non espressamente volti al contenimento degli aumenti dei prezzi energetici, ma comunque finalizzati a mitigare l'effetto dell'inflazione energetica sui redditi (lavoratori dipendenti e autonomi, professionisti, pensionati e altre categorie di soggetti in difficoltà economica con un reddito al sotto di una specifica soglia); c) interventi per il contenimento dei prezzi dell'energia destinati a tutti i titolari di utenze, famiglie e imprese e, in particolare, la compensazione degli oneri generali di sistema sia per l'energia elettrica sia per il gas;

le misure in favore delle imprese hanno riguardato, da un lato, interventi per tutte le attività e, dall'altro, interventi riservati a specifici settori. Fra i primi rientrano la compensazione degli oneri generali di sistema, la diminuzione dell'IVA sul gas, la riduzione delle accise sui carburanti; a queste si aggiungono la riduzione degli oneri di sistema a favore delle utenze elettriche in bassa tensione per usi non domestici e i crediti di imposta per l'acquisto di gas ed energia elettrica e le misure a sostegno della liquidità. Espressamente destinati a determinati settori di attività sono i crediti di imposta a favore delle imprese energivore e di quelle a forte consumo di gas naturale, nonché le agevolazioni per l'autotrasporto, per il settore agricolo e la pesca e per il settore sportivo;

con il decreto-legge n. 80 del 2022 sono stati da ultimo stanziati per il settore gas 532 milioni di euro, che hanno consentito di confermare, per il terzo trimestre 2022, l'annullamento, per tutti gli utenti del settore gas, delle aliquote delle componenti tariffarie RE, GS e UG3, nonché di finanziare l'ulteriore riduzione della componente UG2 relativa alla compensazione dei costi di commercializzazione della vendita al dettaglio; per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, sono stati stanziate ulteriori risorse pari, in relazione agli oneri generali, a 1,915 miliardi di euro, con i quali è stato possibile confermare anche per il terzo trimestre 2022 l'annullamento, per tutti gli utenti elettrici, delle componenti ASOS e ARIM già operato nel primo e secondo trimestre 2022. Come per i tre trimestri precedenti, il Governo ha previsto anche per il terzo trimestre 2022 un rafforzamento dei bonus elettrico e gas, al fine di compensare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il terzo trimestre 2022 sui clienti domestici svantaggiati, stanziando ulteriori 116 milioni di euro in aggiunta all'utilizzo di risorse stanziate nel 2021 per la riduzione degli oneri generali e il potenziamento dei bonus, poi risultate in eccesso, per un importo corrispondente a circa 518 milioni;

considerato che:

gli scenari per il prossimo futuro evidenziano un andamento di forte incertezza nei mercati delle materie prime energetiche quali petrolio, carbone e gas naturale, in gran parte determinato dagli sviluppi del conflitto russo-ucraino che continua ad alimentare forti tensioni e la conseguente elevata volatilità dei prezzi;

in Europa permangono forti rischi di scarsità di offerta per quanto riguarda il gas naturale, gran parte del quale è di provenienza russa. I timori di un blocco totale delle forniture russe verso l'Europa, come conseguenza della riduzione dei flussi del gasdotto Nord Stream 1 verificatosi a metà giugno, hanno recentemente portato i prezzi europei verso soglie elevatissime;

i flussi di gas russo verso l'Europa, attraverso i tre principali gasdotti, Nord Stream, Yamal e via Ucraina, si sono ridotti di circa il 40 per cento rispetto alla prima settimana del 2022 e del 70 per cento rispetto ad un anno fa. Tale riduzione è stato solo in parte compensato dalle maggiori importazioni di GNL che, nei primi cinque mesi del 2022, sono aumentate del 55 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie ad una minore pressione della domanda asiatica e a prezzi europei più alti di quelli asiatici. Ciò ha contribuito all'incremento degli stoccaggi europei, con un livello che attualmente si attesta al 57 per cento della capacità;

per affrontare la situazione di grave incertezza che si è venuta a creare nel corso degli ultimi mesi, sia l'Unione europea e il Governo italiano hanno già avviato un ampio spettro di interventi di breve, medio e lungo periodo orientato a ridurre l'impatto della crescita dei costi energetici e a circoscrivere gli effetti della rischiosa dipendenza energetica dalla Russia;

in ambito UE, in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dall'invasione russa dell'Ucraina, la Commissione europea ha presentato il piano REPowerEU, sostenuto da misure finanziarie e provvedimenti legislativi, i cui tre assi prioritari, volti a costruire la nuova infrastruttura e il nuovo sistema energetici di cui l'Europa ha bisogno, riguardano il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell'approvvigionamento energetico;

fra le misure a breve termine del piano rientrano gli acquisti congiunti di gas, GNL e idrogeno tramite la piattaforma UE per l'energia per tutti gli Stati membri che vogliono partecipare; i nuovi partenariati energetici con fornitori affidabili; la rapida realizzazione di progetti nel settore dell'energia solare ed eolica unita alla diffusione dell'idrogeno rinnovabile per ridurre di circa 50 miliardi di metri cubi le importazioni di gas; l'aumento della produzione di biometano per ridurre di 17 miliardi di metri cubi le importazioni di gas; l'approvazione dei primi progetti UE nel settore dell'idrogeno entro l'estate; la previsione di portare lo stoccaggio del gas all'80 per cento della capacità entro il 1° novembre 2022; la realizzazione di piani di riduzione della domanda coordinati a livello UE in caso di interruzione della fornitura di gas;

sempre in base al piano, le misure a medio termine da completare entro il 2027 prevedono, fra le altre, piani REPowerEU nazionali nel quadro del fondo per la ripresa e la resilienza modificato per sostenere investimenti e riforme del valore di 300 miliardi di euro; il rafforzamento della decarbonizzazione industriale con 3 miliardi di euro di progetti anticipati nell'ambito del fondo per l'innovazione; autorizzazioni più rapide per le rinnovabili in particolare in specifiche zone di riferimento a basso rischio ambientale; investimenti in una rete di infrastrutture di gas ed energia elettrica integrata e adattata; più ambiziosi in materia di risparmio energetico con l'innalzamento dal 9 al 13 per cento dell'obiettivo UE in materia di efficienza per il 2030; l'aumento dal 40 al 45 per cento dell'obiettivo europeo per le energie rinnovabili per il 2030; un acceleratore di idrogeno per ottenere 17,5 gigawatt di elettrolizzatori entro il 2025 per alimentare l'industria UE con una produzione interna di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile ed un quadro normativo moderno per l'idrogeno;

gli Stati membri sono chiamati ad investire 210 miliardi di euro per eliminare gradualmente le importazioni combustibili fossili dalla Russia e potranno utilizzare i prestiti rimanenti del dispositivo per la ripresa e la resilienza, attualmente pari a 225 miliardi di euro, e le nuove sovvenzioni del dispositivo finanziate mediante la messa all'asta di quote del sistema di scambio delle emissioni, attualmente detenute nella riserva stabilizzatrice del mercato, pari a 20 miliardi di euro;

nelle conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022, il Consiglio europeo ha rinnovato il suo invito alla Commissione: ad esaminare insieme ai partner internazionali le modalità per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia, compresa la fattibilità proposta dal Governo italiano dell'introduzione di tetti temporanei ai prezzi all'importazione; di fronte all'uso del gas come arma da parte della Russia, a proseguire con urgenza gli sforzi volti ad assicurare l'approvvigionamento energetico a prezzi accessibili; ad adottare tutte le misure appropriate per garantire un coordinamento più stretto in materia di energia tra gli Stati membri;

il vertice del G7 svoltosi ad Elmau ha appoggiato delle misure importanti per limitare i costi dell'energia. Tutti i leader hanno concordato sulla necessità di rimuovere la causa principale di questa inflazione, dando ai ministri di ciascun Paese il mandato di lavorare con urgenza su come applicare un tetto al prezzo del gas e del petrolio avanzato in prima battuta dal Governo italiano e la stessa Commissione europea ha affermato che accelererà il suo lavoro sul tetto al prezzo del gas;

rilevato che:

il Governo italiano nel corso degli ultimi mesi, a fronte delle incertezze sullo squilibrio tra domanda e offerta di materie prime energetiche a cui si è aggiunta l'indeterminatezza sulla durata dello shock energetico, anche in ragione dei possibili tagli o interruzioni negli approvvigionamenti dalla Russia, ha intrapreso un percorso mirato a garantire il raggiungimento di una maggiore autonomia in campo energetico agendo su più fronti;

nell'ambito del PNRR sono contenuti importanti interventi per incrementare l'energia prodotta da fonti rinnovabili con target complessivo del 30 per cento per il 2030, da raggiungere attraverso la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili fotovoltaici ed eolici e l'utilizzo, fra gli altri, di vari strumenti come le comunità energetiche e sistemi distribuiti di piccola taglia, impianti utility scale, lo sviluppo del biometano, dell'agrivoltaico, la produzione e l'utilizzo dell'idrogeno;

particolare attenzione è stata riservata al raggiungimento di un sistema di approvvigionamento di gas ed energia elettrica maggiormente diversificato e resiliente. A tal fine, sono stati intensificati incontri e raggiunti accordi per il reperimento del gas da altri Paesi allo scopo di sostituire quello russo. Sorgenti alternative sono costituite in primo luogo da Algeria, Libia e Azerbaijan, tramite la rete di gasdotti esistenti, ma anche da Egitto, Qatar, Congo, Mozambico, Angola e Nigeria per quanto riguarda soprattutto la fornitura di gas liquido;

la SNAM ha recentemente acquisito il 100 per cento della Golar Lng Nb 13 Corporation per circa 330 milioni di euro, titolare della nave di stoccaggio e rigassificazione "Golar Tundra", in grado di operare sia come nave metaniera per il trasporto di GNL sia come rigassificatore galleggiane (FRSU), con capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di GNL ed una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi all'anno: la Golar Tundra, che inizierà ad operare nella primavera del 2023, potrà contribuire fino al 6,5 per cento del fabbisogno nazionale, portando la capacità di rigassificazione italiana ad oltre il 25 per cento della domanda;

nelle sedi istituzionali dell'Unione europea ed internazionali, il Governo italiano è il promotore dell'iniziativa di fissazione di un price cap temporaneo sulle transazioni di gas naturale, necessaria a centrare due importanti obiettivi nel breve periodo: il primo è quello di difendere, almeno in parte, famiglie ed imprese, e fra queste i soggetti più esposti come le famiglie a basso reddito e le industrie energivore e il secondo è quello di ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia,

impegna il Governo:

1) a proseguire con fermezza nel percorso di politica energetica intrapreso nel corso degli ultimi mesi volto a garantire, nei prossimi anni, il raggiungimento di una maggiore diversificazione del nostro mix di fonti energetiche ed una più ampia autonomia strategica nazionale in campo energetico attraverso un sistema di approvvigionamento di gas ed energia elettrica maggiormente diversificato e resiliente rispetto all'attuale situazione, e all'aumento della produzione nazionale di gas, nonché nell'azione di pieno conseguimento dei nuovi obiettivi di decarbonizzazione, sviluppo delle fonti rinnovabili e sostenibilità ambientale condivisi nel contesto dell'Unione europea;

2) a proseguire nel percorso intrapreso nelle sedi istituzionali dell'Unione europea e nel recente vertice del G7, finalizzato al raggiungimento della fissazione di un price cap temporaneo sulle transazioni di gas naturale, promuovendo ogni iniziativa utile al conseguimento, in tempi rapidi, di tale importante obiettivo al fine di rimuovere una delle cause fondamentali che determinano una crescita fortemente disallineata del prezzo del gas rispetto agli scambi materiali e della conseguente vertiginosa crescita dei prezzi del mercato elettrico all'ingrosso i cui riflessi si sono riverberati nel corso degli ultimi mesi sui bilanci di imprese e famiglie;

3) a sostenere, nelle sedi istituzionali europee, l'inclusione, fra le possibili misure strutturali orientate a contenere l'incremento dei prezzi energetici, del disaccoppiamento dei prezzi di vendita dell'energia prodotta da tecnologie rinnovabili elettriche rispetto a quelli del parco termoelettrico, mediante opportuna revisione delle regole di market design;

4) a promuovere in sede UE il costante rafforzamento delle misure volte a garantire la sicurezza della continuità degli approvvigionamenti di gas in tutti i Paesi dell'Unione europea a fronte di possibili interruzioni improvvise delle forniture che potrebbero danneggiare seriamente l'economia con gravi conseguenze sociali, anche attraverso la rapida implementazione degli stoccaggi comuni di gas a livello UE, impegnandosi, a tal fine, a farsi promotore per la piena attuazione nel più breve tempo possibile del regolamento (UE) 2022/1032 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 giugno 2022 che modifica i regolamenti (UE) 2017/1938 e (CE) n. 715/2009, relativo alle condizioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale, approvato dal Consiglio lo scorso 27 giugno;

5) a dare piena attuazione alle conclusioni del Consiglio europeo del 24-25 marzo 2022 relative alle questioni energetiche, secondo le quali, in vista del prossimo inverno, gli Stati membri e la Commissione provvederanno con urgenza a lavorare insieme per l'acquisto volontario comune di gas, GNL e idrogeno, avvalendosi in modo ottimale del peso collettivo dell'Unione europea e dei suoi Stati membri sul piano politico e sul mercato al fine di frenare i prezzi nei negoziati, istituendo una piattaforma per gli acquisti comuni che sarà aperta anche ai Paesi dei Balcani occidentali e ai tre partner orientali associati;

6) a promuovere un raggiungimento più rapido possibile degli obiettivi di interconnessione delle reti elettriche in ambito UE, che attualmente prevedono che ciascun Paese entro il 2030 dovrà essere dotato di un'infrastruttura di rete che consenta di trasportare oltre i confini nazionali almeno il 15 per cento dell'elettricità prodotta sul territorio nazionale, anche relativamente all'interconnessione con gli Stati non membri dell'Unione europea dell'Europa centro-orientale, e in particolare con quelli che hanno una prioritaria rilevanza strategica alla luce dell'attuale situazione;

7) ad adottare ogni misura necessaria per dare piena attuazione al piano REPowerEU in materia di diversificazione delle forniture di energia, produzione di energia pulita e risparmio energetico, con particolare riferimento alla promozione delle fonti rinnovabili, all'accelerazione della diffusione dell'idrogeno, al potenziamento delle infrastrutture e all'espansione dell'uso del biometano; a promuovere in ambito UE la costituzione di un energy recovery fund destinato sostenere gli investimenti nel settore della transizione ecologica, nell'efficienza energetica e nella riduzione dei consumi energetici, nella produzione di energia da fonti rinnovabili, nelle tecnologie per l'accumulo e nella relativa filiera produttiva;

8) a proseguire, con l'obiettivo di incrementare la sicurezza del sistema energetico nazionale nel breve-medio termine, nel percorso intrapreso nel corso degli ultimi mesi volto all'incremento delle importazioni di gas naturale da Paesi diversi dalla Russia tramite la stipula di accordi che garantiscano stabilità nelle forniture;

9) ad adoperarsi per favorire un incremento delle importazioni di energia elettrica dai Paesi del nord Europa, al fine di ridurre il consumo di gas del parco termoelettrico italiano in previsione della prossima stagione invernale;

10) ad operare per massimizzare, nei prossimi anni, la capacità di utilizzo dei terminali GNL disponibili e affinché il ciclo di riempimento degli stoccaggi già avviato in previsione del prossimo periodo invernale sia il più rapido ed efficace possibile;

11) a proseguire gli interventi strutturali volti a rafforzare, nel breve-medio periodo, la capacità di stoccaggio nazionale di gas, a partire dalla realizzazione di terminali di rigassificazione onshore e dall'incremento della dotazione di rigassificatori su unità galleggianti ancorate in prossimità di porti, accompagnati da misure di compensazione e mitigazione ambientale ed economiche per le località coinvolte;

12) ad adottare specifiche misure finalizzate a garantire l'effettiva accelerazione delle tempistiche attualmente previste per il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti rinnovabili, nonché misure specifiche per l'omogeneizzazione e semplificazione delle procedure di autorizzazione su tutto il territorio nazionale, ivi compresa la semplificazione delle procedure di impatto ambientale;

13) a favorire, attraverso opportuni interventi si semplificazione ed accelerazione, lo sviluppo dei progetti rinnovabili offshore, a fronte degli oltre 40 gigawatt di richieste di connessione, e dei progetti per le rinnovabili, inclusi quelli a favore dell'autoproduzione, per i quali è ipotizzabile uno sviluppo di fino a 8 gigawatt all'anno; ad adottare iniziative per accelerare in maniera sensibile ed urgente il processo di installazione delle "Fer-E", anche con ulteriori interventi relativamente ai processi autorizzativi, in modo da cogliere gli obbiettivi previsti dal piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) e ad identificare al più presto le aeree idonee di intervento per l'installazione delle Fer-E attuando con celerità gli articoli 20 e 21 del decreto legislativo n. 199 del 2021;

14) ad adottare iniziative per facilitare il coinvolgimento del sistema nazionale delle imprese manifatturiere sia a sostegno dei nuovi investimenti nazionali nel settore delle "Fer" elettriche mediante contratti pluriennali di fornitura che facilitino la realizzazione di tali impianti, sia in contratti a lungo termine destinati all'energia attualmente ritirata dal GSE; ad adottare iniziative per facilitare il coinvolgimento dei consumatori industriali nella valorizzazione della produzione nazionale anche mediante la contrattazione di quote di tale produzione in prodotti di medio-lungo termine compatibili con le necessità di bancabilità dei progetti e di competitività delle imprese industriali;

15) a favorire anche nel campo delle Fer-E progetti di collaborazione transnazionale che vedano coinvolti Paesi vicini all'Italia, con specifico riferimento alle aree del nord dell'Africa;

16) a favorire lo sviluppo e la diffusione delle comunità energetiche in tutto il territorio nazionale, anche con incentivi destinati alla realizzazione degli impianti e dei meccanismi di accumulo di energia, quale strumento per garantire al Paese una maggiore autosufficienza energetica e risparmi per i membri della comunità grazie all'autoproduzione e alla condivisione interna di energia, accelerando l'iter di emanazione dei relativi decreti attuativi;

17) a proseguire nell'azione di efficientamento energetico e di riduzione degli sprechi energetici, a partire dall'adozione di misure che prevedano l'obbligatorietà dell'installazione di impianti fotovoltaici per le nuove costruzioni e nei centri commerciali, nonché il rafforzamento degli incentivi per la realizzazione dei medesimi impianti sui tetti dei capannoni industriali; a rifinanziare per i prossimi anni gli incentivi per la realizzazione delle pompe di calore, anche in sostituzione di impianti meno efficienti, al fine di garantire una quanto più ampia diffusione di tale tecnologia negli edifici in tutto il territorio nazionale; a superare l'incentivazione della sostituzione delle caldaie a gas;

18) a proseguire la collaborazione con i partner europei ed internazionali nel campo della ricerca e delle sperimentazioni sulla fusione nucleare, con particolare riguardo al progetto internazionale ITER, a cui partecipano numerosi ricercatori italiani, al fine di consentire all'Italia di giocare un ruolo da protagonista in questo settore cruciale dell'industria energetica dalla seconda metà del secolo;

19) a proseguire, anche nei prossimi trimestri e fino al termine della situazione in atto, gli interventi di sostegno a imprese e famiglie già adottati nei precedenti trimestri, e da ultimo con il decreto-legge n. 80 del 2022, per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, da finanziare attraverso un contributo di solidarietà proveniente dai soggetti operanti nel settore energetico che hanno realizzato extraprofitti largamente superiori ai valori del medesimo periodo dello scorso anno a causa della presente situazione economica, adottando gli opportuni correttivi al fine di garantire il gettito, valutando di estenderlo ad altri settori. In tale contesto, a garantire, fra le altre misure, l'annullamento transitorio degli oneri di sistema per tutti i clienti, il potenziamento del bonus sociale alle famiglie che versano in gravi difficoltà economiche, innalzando fino a 20.000 euro il limite ISEE per l'accesso alla misura, la riduzione dell'IVA sul gas destinato a usi civili e industriali, l'introduzione di contributi straordinari, sotto forma di credito di imposta, a favore delle imprese energivore e delle imprese a forte consumo di gas naturale, l'introduzione di interventi a favore del settore dell'autotrasporto e per sostenere le esigenze di liquidità delle imprese particolarmente gravate dagli aumenti dei prezzi dell'energia e per le imprese che effettuano lo stoccaggio di gas naturale; a proseguire nel taglio delle accise, valutando l'introduzione di un tetto massimo anche ai prezzi del gasolio e della benzina;

20) ad adottare interventi finalizzati al mantenimento del potere di acquisto dei lavoratori, a partire dal taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti, dall'introduzione del salario minimo legato al trattamento economico complessivo dei contratti maggiormente rappresentativi e dai rinnovi contrattuali, da discutere con le parti sociali;

21) a valutare l'opportunità di adottare misure di interrompibilità o super interrompibilità nell'ambito delle regioni insulari, allo scopo di consentire alle imprese energivore in situazioni di grave difficoltà operativa di ridurre l'impatto dei maggiori oneri connessi al forte incremento dei costi energetici, garantendo per tale via la loro continuità operativa e il mantenimento dei livelli occupazionali;

22) a valutare l'opportunità di procedere al riordino della disciplina delle componenti degli oneri di sistema e delle altre voci relative alla bolletta elettrica prevedendo il progressivo spostamento, per ragioni di equità, di una parte degli oneri di sistema nella fiscalità generale.

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