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Le condizioni del carcere di Venezia

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sul carcere di Venezia.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00989 con carattere d'urgenza - Pubblicato il 28 febbraio 2024, nella seduta n. 164

MARTELLA, CUCCHI, BAZOLI, MIRABELLI, ROSSOMANDO, VERINI, VERDUCCI

Al Ministro della giustizia. 
Premesso che:

come riportato domenica 25 febbraio 2024 dal quotidiano “Il Gazzettino” e successivamente da altri organi di stampa, un giovane detenuto ventitreenne di origini romene sarebbe stato vittima di un brutale pestaggio da parte di agenti della Polizia penitenziaria nella casa circondariale di "Santa Maria Maggiore" a Venezia. In seguito al pestaggio il giovane detenuto avrebbe riportato lesioni alla testa, al volto, al corpo e finanche lo spappolamento della milza che gli avrebbe causato un’emorragia interna;
a causa delle percosse il giovane sarebbe stato ricoverato nell’ospedale veronese di Borgo Roma e sottoposto ad intervento chirurgico;
il detenuto sta scontando una pena di 7 anni e sei mesi per una rapina e, secondo quanto riferito dalla madre, già in precedenza sarebbe stato vittima di altri pestaggi all’interno del predetto istituto penitenziario;
sempre secondo quanto riportato dagli organi di informazione, il detenuto ha presentato denuncia a seguito della quale la Procura di Venezia ha aperto un fascicolo di indagine;
considerato che:
il dettato costituzionale di cui all’articolo 27 prevede che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
in Veneto da tempo la situazione carceraria versa in condizioni estremamente preoccupanti;
il presidente della Corte d’appello di Venezia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario ha evidenziato la criticità in termini di sovraffollamento con quasi 2.500 detenuti effettivi su 1.900 posti previsti. Si registra, inoltre, un pericoloso aumento dei suicidi, dei tentati suicidi, nonché di atti di autolesionismo;
ad aggravare le criticità si aggiunge il sottodimensionamento degli agenti di Polizia penitenziaria in servizio e degli operatori del DAP a supporto delle attività carcerarie;
le diverse criticità evidenziate hanno comportato un peggioramento delle condizioni generali per i detenuti e per chi lavora negli istituti penitenziari veneti, aumentando esponenzialmente i rischi di tensione connessi,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative necessarie e urgenti intenda assumere per quanto di sua competenza per verificare quanto accaduto;
quali sanzioni di carattere disciplinare intenda adottare nei confronti dei responsabili, nonché quali ulteriori azioni intenda intraprendere per porre rimedio al sovraffollamento carcerario degli istituti penitenziari veneti, al fine di migliorare le condizioni di vita dei detenuti e di chi opera all’interno degli stessi istituti.

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