Il Governo accerti cosa è avvenuto all'aeroporto di Catania

Come gruppo PD abbiamo presentato un'interrogazione su quanto avvenuto all'aeroporto di Catania.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-00610 con carattere d'urgenza - Pubblicato il 25 luglio 2023, nella seduta n. 91

VERINI, NICITA, FURLAN, MIRABELLI, RANDO, VALENTE, ZAMBITO, D'ELIA, ROSSOMANDO, CAMUSSO, LA MARCA, MALPEZZI, MANCA, PARRINI, ROJC, TAJANI, VERDUCCI

Al Ministro dell'interno. 
Premesso che:

nella tarda serata di domenica 16 luglio nell’aeroporto di Catania si è sviluppato un vasto incendio che ha seriamente danneggiato la struttura, provocando una situazione di grave disagio che perdura a tutt’oggi, con una significativa limitazione della utilizzabilità della stessa. Una situazione che sta producendo danni di entità ancora non calcolabile alle attività turistiche proprio nel periodo della loro massima espansione;

come riportato da diversi organi di stampa, la Procura di Catania ha posto sotto sequestro l’area dalla quale si è diffuso l’incendio e al momento sta procedendo con l’ipotesi di incendio colposo contro ignoti, indagando oltre che sulle cause del rogo, anche su eventuali violazioni delle norme di sicurezza dello scalo;

infatti, sempre secondo quanto riportato da fonti di stampa, il sistema anti incendio non sarebbe entrato in funzione e, fatto ancor più grave, l’intero piano di sicurezza si sarebbe rivelato totalmente inadeguato;

considerato che:

la vicinanza temporale con un precedente incendio ha destato la diffusa preoccupazione che dietro questi incidenti possa in realtà celarsi una volontà dolosa, riconducibile alla criminalità organizzata;

a tal riguardo basti pensare al fatto che nella giornata del 5 luglio scorso sono stati incendiati due mezzi escavatori impiegati nella realizzazione dell’ultimo lotto del cantiere di raddoppio ferroviario della linea Palermo-Catania. Il rogo di chiara origine dolosa è stato interpretato da subito come un atto intimidatorio di matrice mafiosa;

inoltre, val la pena evidenziare come tali lavori siano stati finanziati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per un ammontare di oltre 8 miliari di euro e il titolare dell’appalto sia la società “WeBuild”, che aveva subappaltato quel lotto alla TS, un’azienda che da quasi 40 anni opera nel settore movimento terra e che risulta la proprietaria dei mezzi;

la presidente di ANCE Enna, Sabrina Burgarello, e il presidente della Cassa Edile, Gaetano Debole, hanno prontamente denunciato l’accaduto e fatto appello alla sensibilità della Prefettura e perché sia portata al massimo livello l’attenzione sui cantieri aperti e di prossima apertura e sia scongiurato ogni tentativo di intimidire e scoraggiare le imprese coinvolte, al fine di garantire sia il benessere collettivo sia l’importante mole di investimenti;

la consapevolezza e la preoccupazione degli attori istituzionali e privati del rischio di ingerenze da parte della criminalità organizzata nella realizzazione dei predetti lavori, si evince, inoltre, dallo sforzo profuso e ampiamente pubblicizzato di organizzare il cantiere secondo i più stringenti criteri di trasparenza e verificabilità,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo abbia notizie in merito ad eventuali legami tra i fatti esposti in premessa e la criminalità organizzata e quali iniziative necessarie e urgenti intenda intraprendere al fine di aumentare il livello di guardia in contesti come quello siciliano, segnati da una risalente presenza mafiosa, caratterizzata dalla capacità di interferire con le attività economiche lecite.

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