I nuovi moduli detentivi sono contro la dignità delle persone
I nuovi moduli detentivi saranno realizzati in totale dispregio delle indicazioni costituzionali sulla sicurezza e sulla tutela della dignità delle persone? Nordio chiarisca. Per questo, insieme agli altri senatori PD della Commissione Giustizia, abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro.
Da quanto si apprende dalla lettura della relazione tecnico illustrativa emerge una visione della vita in carcere, di chi è detenuto e di chi ci lavora, a cominciare dalla polizia penitenziaria, non in sintonia con la necessità di rispettare la previsione costituzionale.
Con i nuovi moduli infatti non si migliorano di certo la qualità della vita, oggi compromessa da strutture fatiscenti e sovraffollate, di detenuti e personale vigilante e tantomeno di miglioramento dei canoni di sicurezza degli istituti di pena.
In ogni modulo, che non deve esprimere alcun pregio architettonico dovranno trovate ospitalità 4 detenuti per una superficie complessiva di 30 mq ricomprendendo nella metratura anche i servizi igienici con una superficie indicativa di 3 mq, assolutamente inadeguata per garantire dignità della persona ed insufficiente per ospitare tutte le necessità, comprensive degli effetti personali dei detenuti. Inoltre, nei blocchi di detenzione le 24 persone detenute oltre al personale penitenziario potranno disporre di soli 30 mq per la socialità, l’attività fisica, la biblioteca e non viene fatto alcun riferimento progettuale per l’impianto antincendio e tantomeno viene segnalato quali tipologie di detenuti dovranno ospitare.
Il ministro Nordio spieghi come intende intervenire per modificare quanto frettolosamente ci si avvia a realizzare, in totale dispregio delle indicazioni costituzionali sulla sicurezza e sulla tutela della dignità delle persone, anche quelle detenute e su quanto precedentemente elaborato in seno al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Testo dell'Interrogazione:
Atto n. 3-01810 | Pubblicato il 2 aprile 2025, nella seduta n. 290 | Svolta in Senato il 16 ottobre 2025
VERINI, BAZOLI, ROSSOMANDO, MIRABELLI, MARTELLA, VALENTE, D'ELIA, GIACOBBE, SENSI, CAMUSSO, ROJC, IRTO, MALPEZZI, NICITA, BASSO, MANCA, ZAMBITO, FRANCESCHELLI
Al Ministro della Giustizia.
Premesso che:
il commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio, ha disposto l’avvio di una gara pubblica, per un importo complessivo di 32 milioni di euro, per la fornitura e la messa in opera di nuovi moduli detentivi (per un totale di 384 nuovi posti) entro il 2025 situati in Calabria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia;
sarà Invitalia a gestire la gara pubblica in qualità di centrale di committenza e il termine per la presentazione delle domande di partecipazione da parte delle imprese interessate scadrà il 10 aprile 2025;
l'intervento dovrebbe inserirsi nel quadro del programma di interventi, che mirano a fronteggiare il sovraffollamento carcerario attraverso opere di riqualificazione e di ristrutturazione delle strutture carcerarie esistenti;
da quanto si apprende dalla lettura di avviso di Invitalia e dalla lettura della relazione tecnico-illustrativa preliminare licenziata dal commissario, emerge, secondo gli interroganti, una visione della vita in carcere, di chi è detenuto e di chi ci lavora, a cominciare dalla Polizia penitenziaria, non in sintonia con la necessità di rispettare la previsione costituzionale, allorché stabilisce che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato" e che "È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà";
con i nuovi moduli infatti non si migliorano di certo la qualità della vita, oggi compromessa da strutture fatiscenti e sovraffollate, di detenuti e personale vigilante e tantomeno i canoni di sicurezza degli istituti di pena;
in ogni modulo, che non deve esprimere alcun pregio architettonico, dovranno trovare ospitalità 4 detenuti per una superficie complessiva di 30 metri quadri, ricomprendendo nella metratura anche i servizi igienici con una superficie indicativa di 3 metri quadrati, assolutamente inadeguata per garantire dignità della persona ed insufficiente per ospitare tutte le necessità, comprensive degli effetti personali dei detenuti;
tale metratura dovrà ricomprendere quattro letti, un tavolo e quattro sedie, che si è scelto nella formula del monoblocco e quindi con l'impossibilità di spostare le sedute (senza spalliera) in altre parti della stanza, senza alcuna indicazione sugli spazi dedicati alla preparazione di cibi e bevande e tantomeno sulla possibilità di prevedere piastre ad induzione in luogo dei fornelli da campeggio che prevedono l'utilizzo di bombolette di gas;
nei blocchi di detenzione le 24 persone detenute oltre al personale penitenziario potranno disporre di soli 30 metri quadrati per la socialità, l'attività fisica, la biblioteca ed altro ancora;
appare discutibile la scelta di mettere in un unico blocco le stanze di pernottamento con quelle di sorveglianza e di socialità, riducendo di fatto i luoghi destinati al passeggio;
per i blocchi non viene fatto alcun riferimento progettuale per l'impianto antincendio e tantomeno viene segnalato quali tipologie di detenuti dovranno ospitare,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo conosca il dettaglio della progettazione dei nuovi blocchi e se non ritenga di intervenire per modificare quanto frettolosamente ci si avvia a realizzare, in totale dispregio delle indicazioni costituzionali sulla sicurezza e sulla tutela della dignità delle persone, anche quelle detenute, e su quanto precedentemente elaborato in seno al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
