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Far luce sulla strage di Ustica

Adesione ad un'interrogazione del Gruppo PD sulla strage di Ustica.

Testo dell'interrogazione:

Atto n. 3-01224 con carattere d'urgenza | Pubblicato il 26 giugno 2024, nella seduta n. 202

VERINI, PARRINI, DELRIO, ZAMPA, MANCA, RANDO, TAJANI, CAMUSSO, ROSSOMANDO, MALPEZZI, ROJC, SENSI, NICITA, GIACOBBE, MIRABELLI, FINA

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. 
Premesso che:

alle ore 20.59 del 27 giugno 1980 il DC-9 IH870 dell'ITAVIA, proveniente dall'aeroporto di Bologna “Guglielmo Marconi” e diretto all'aeroporto di Palermo “Punta Raisi”, precipitò in mare nel tratto compreso tra le isole di Ponza e di Ustica. Nell'incidente morirono tutti gli 81 occupanti dell'aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio;
a diversi decenni di distanza, vari aspetti dell'incidente non sono ancora chiariti in maniera compiuta, a partire dalla dinamica stessa, anche se una delle teorie più seguite, e accettata con valenza in sede civile e risarcitoria, riguarda un coinvolgimento internazionale, in particolare di aerei di Paesi alleati dell’Italia;
il DC-9 si sarebbe trovato sulla linea di fuoco di un combattimento aereo e sarebbe stato bersagliato per errore da un missile lanciato nello specifico da un caccia (probabilmente francese o comunque NATO) con l'intenzione di colpire un MiG delle forze aeree libiche;
nel febbraio 2007 il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che all'epoca dell'incidente era Presidente del Consiglio dei ministri, riferendo all'autorità giudiziaria, attribuì la responsabilità involontaria dell'abbattimento a un missile francese "a risonanza e non a impatto", lanciato da un velivolo dell'aeronavale decollato da una portaerei, e che furono i servizi segreti italiani a informare lui e l'allora (2007) Ministro dell'interno Giuliano Amato dell'accaduto;
il 2 settembre 2023 l'ex premier e presidente della Corte costituzionale ha dichiarato che: "la versione più credibile è quella della responsabilità dell'aeronautica francese, con la complicità degli americani. Si voleva fare la pelle a Gheddafi, in volo su un Mig della sua aviazione. Il piano prevedeva di simulare una esercitazione della Nato, una messa in scena che avrebbe permesso di spacciare l'attentato come incidente involontario";
stanno emergendo sulla strage, attraverso inchieste giornalistiche, ulteriori inquietanti dettagli. L’ex addetto militare dell’ambasciata francese a Roma ha affermato in una trasmissione televisiva condotta dal giornalista Massimo Giletti, i cui contenuti sono stati anticipati sulla stampa, che non avrebbe fornito all’Italia i tracciati radar francesi della base aerea di Solenzara in Corsica, che riguardano la strage di Ustica. I radar non erano spenti, come aveva detto all’epoca. Si tratterebbe di una bugia inventata per cavarsela, a causa del silenzio imposto dalla gerarchia militare;
considerato che la dignità del nostro Paese, lo si deve alle vittime e ai loro familiari e alla democrazia, richiede che si raggiunga la piena verità su quella che è stata una gravissima violazione della nostra sovranità nazionale,
si chiede di sapere se la Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale abbiano acquisito informazioni in ordine agli ulteriori dettagli, come richiamati, emersi attraverso inchieste giornalistiche e se non ritengano che occorra mettere in campo al più presto un’azione a livello internazionale per acquisire tutte le informazioni in possesso da Paesi amici dell'Italia, a cominciare dalla Francia, per conseguire la piena verità sulla strage di Ustica.

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