Fare piena luce sui reati emersi, non c'entrano con il Salva-Milano ma non ci sono più le condizioni per approvarlo
L'arresto di questa mattina ipotizza gravi reati corruttivi su cui siamo i primi a chiedere venga fatta al più presto piena luce.
I reati di cui si parla non sono legati alle scelte fatte dal comune per semplificare i processi di ristrutturazione e di rigenerazione urbana, ma è evidente che va aperta una riflessione sul funzionamento di una commissione formata da persone sempre le stesse ma con giacche diverse.
Detto ciò, nell'ordinanza, la magistratura include diverse intercettazioni che mostrano l'attivismo degli indagati a favore del salva-Milano.
È evidente che chi rappresenta i costruttori, come emerge dalla inchiesta, lavorasse per sbloccare i cantieri.
Ma non c'è alcun rapporto tra i reati ipotizzati e ciò di cui si occupa il salva-Milano che, se fosse approvato, non modificherebbe di una virgola la situazione di chi è stato arrestato oggi.
È utile anche notare che i riferimenti politici degli indagati sono tutti e solo di centrodestra e non è certo loro il testo approvato alla Camera dei Deputati.
Quindi, continuo a considerare il salva-Milano una buona e giusta soluzione anche se è evidente che non ci sono più le condizioni per approvarlo.