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FDI ha molte ambiguità sull'Europa

Intervento in Tv a 7Gold.

I toni delle campagne elettorali portano a esagerazioni verbali.
Credo che tra le cose sentite dire ieri, quella più grave per il Paese, non per il bon ton, sia l’affermazione di Giorgia Meloni in cui dice che la pacchia è finita, riferendosi all’Europa, come se oggi il problema fosse distaccarci dall’Europa.

In campagna elettorale si può dire qualunque cosa ma la preoccupazione per la frase della Meloni deriva dal fatto che ancora c’è ambiguità su quale rapporto FDI vuole tenere con l’Europa.
La Storia mostra cose diverse dalla propaganda di FDI sull’Europa.
In questi anni, l’Europa ci ha aiutato, si è aiutata a superare momenti difficili di crisi. Pensiamo a quale sarebbe stata la situazione se l’Europa non avesse fatto fronte comune contro il covid e fatto una politica comune sui vaccini, o a quanto sia importante il fatto che l’Europa abbia per la prima volta cambiando e messo a disposizione tante risorse dei Paesi membri per far ripartire l’economia dopo il covid, guardando all’interesse dei cittadini. L’Italia, in questo, non è stata penalizzata perché abbiamo avuto e avremo più soldi europei se faremo le riforme necessarie per il PNRR.
Questa è l’Europa che si sta costruendo.
Anche sul fronte energetico serve una soluzione europea.
Il tetto al prezzo del gas non è voluto da Ungheria e Polonia, alleati storici della Meloni.
C’è, quindi, il tema della politica energetica comune.
FDI ha votato contro il PNRR in Europa e ha sostenuto che fosse necessario avere un prestito dal Fondo Monetario Internazionale, vota poi contro le misure che in Europa si assumono per accelerare la transizione ecologica, che è necessaria vista la siccità e i ghiacciai che si sciolgono. C’è, quindi, una posizione non chiara da parte di FDI.

 

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