Diritti dell’abitare: per una società più giusta, sostenibile e inclusiva
Intervento svolto alle Agorà Democratiche.
Durante la discussione mi pare che sia emersa tutta la complessità di un tema che non riusciremo ad esaurire oggi.
Sono molto convinto che ci sia un tema che riguarda certamente la necessità di mettere in campo risorse economiche pubbliche ma credo, però, che in questo momento ci sia soprattutto il tema di mettere in campo politiche pubbliche, decidendo quale indirizzo vogliamo dare ad esse.
Per capire questo abbiamo bisogno di guardare alla domanda.
Nel corso del dibattito sono state poste alcune questioni giuste, tra cui quella dei giovani, quella di tante famiglie di lavoratori dipendenti che fanno fatica a trovare casa nelle grandi città, aggiungo le problematiche degli studenti universitari fuori sede che difficilmente trovano alloggio.
È ormai saltato un modello, che era quello del lavoro legato al territorio, per cui le persone compravano la casa vicino al luogo di lavoro e stavano lì fino alla pensione.
Quel modello è saltato e oggi la risposta che è stata data negli anni precedenti - per cui l’80% delle famiglie ha una casa di proprietà e ci sono poche case in affitto, spesso destinate ai soggetti più deboli, quindi in edilizia residenziale pubblica - non risponde più alle nuove domande.
Credo, quindi, che dobbiamo dirci con grande chiarezza che il tema delle politiche pubbliche debba essere quello di mettere a disposizione case in affitto a canoni accessibili per le famiglie.
Questo è il tema principale.
Le risorse vanno messe tutte dentro a questa direzione: favorire e trovare risorse per consentire di dare case in affitto a canoni accessibili.
Questo come si fa?
L’assessore al Comune di Milano, Maran può raccontare come, nei grandi progetti di trasformazione urbana della città, si è scelto di imporre di destinare una parte degli appartamenti che vengono realizzati all’affitto a canoni accessibili e concordati.
Credo che nella legge sulla rigenerazione urbana che stiamo facendo al Senato dovremo mettere la questione della casa in locazione con canoni accessibili dentro i progetti di rigenerazione urbana come una priorità.
Credo che occorra mettere in campo incentivi fiscali perché si possa lavorare per favorire l’affitto e, come stiamo mettendo nella legge sulla rigenerazione urbana, anche dei disincentivi fiscali per chi tiene gli appartamenti vuoti per molti anni o tiene vuote strutture che potrebbero essere rigenerate e messe a disposizione.
Il superbonus del 110% è un’occasione non solo per migliorare gli edifici ma anche per intervenire per aumentare l’offerta abitativa, frazionare le proprietà, aggiungere nuovo al costruito e tutto questo va nella direzione giusta. Le cooperative di abitazione stanno agendo in questa direzione.
Stiamo davvero mettendo tanti soldi a disposizione del capitolo casa con il superbonus del 110% e le risorse previste dal PNRR.
Penso, quindi, che oggi il tema sia quello di mettere nelle condizioni di spendere quei soldi chi deve farlo, perché c’è una parte della gestione dell’edilizia residenziale pubblica in molte realtà italiane che ha dimostrato che, anche di fronte alla presenza di significativi investimenti, non è in grado di metterli a terra e non è in grado di spenderli e questo è un grande problema.