Due anni di Governo Meloni: la destra si è occupata del potere più che della vita delle persone, fallendo su sanità e lavoro

Articolo pubblicato su Huffington Post.

Nelle ultime settimane c’è stato un fiorire di iniziative celebrative dei due anni del Governo Meloni.
Nulla di strano soprattutto se si pensa a quanto il centrodestra stia investendo sulla propaganda e se si considera la sua tentazione a comandare piuttosto che governare.
Se si pensa, però, ai problemi concreti del Paese e delle persone, non c’è nulla da festeggiare.

Le diseguaglianze in questi due anni sono cresciute senza che il Governo abbia fatto nulla di significativo, anzi, con più di un provvedimento ha preferito penalizzare i più deboli favorendo spesso i più garantiti.
Se la politica deve servire a proteggere chi ha bisogno e a ridurre le diseguaglianze, la destra si è occupata d’altro, del potere più che delle persone.
È proprio sulle due questioni più importanti per la vita dei cittadini che la destra sta fallendo per sottovalutazione e per incapacità: la sanità e il lavoro.
I numeri della sanità testimoniano una crisi pericolosissima del Servizio Sanitario Nazionale, le liste d’attesa spingono chi può verso il privato, la spesa degli italiani ha superato per la prima volta i 40 miliardi e chi non può deve sempre più spesso rinunciare a curarsi. Secondo Gimbe, sono oltre 4milioni le persone che non possono aver accesso alle cure.
Allo stesso modo i salari italiani sono i più bassi d’Europa, il potere d’acquisto è continuamente eroso dall’inflazione senza che ci siano stati, negli ultimi 30 anni, aumenti adeguati degli stipendi.
A ciò si aggiunge il dato che racconta di un aumento significativo del lavoro povero, di chi guadagna meno di 11.000 euro l’anno (il 20% dei lavoratori) e anche di chi è in povertà assoluta nonostante lavori (il 15%).
In queste settimane, si sta anche discutendo la Legge di Bilancio presentata dal Governo, in cui non c’è nulla di concreto per affrontare questi temi che dovrebbero essere prioritari e, invece, al di là delle parole, non fanno parte dell’agenda della destra.
I finanziamenti alla sanità sono gravemente insufficienti per ognuna delle cose che servono: coprire l’aumento dei costi legati all’aumento delle spese per l’energia, aumentare il personale ormai drammaticamente insufficiente e aumentare gli stipendi a medici e infermieri per fermare il loro esodo verso i Paesi esteri.
Allo stesso modo non c’è nessun sostegno ai redditi, non si va oltre il taglio del cuneo fiscale, già previsto da tre anni, anzi, con l’aumento delle accise sul diesel, verrà ulteriormente ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.
Anche dal Governo la destra preferisce agitare i problemi anziché affrontarli e risolverli.
Per nascondere l’incapacità di proteggere le persone che ne hanno bisogno si cerca di spostare altrove l’attenzione.
Così si presenta Meloni e il suo Governo come vittime di complotti e dossieraggi, tranne poi scoprire che a Milano erano uomini vicini alla destra a spiare, utilizzando le banche dati.
Così ci si concentra su nemici immaginari, aggredendo la magistratura, producendo un pericoloso conflitto tra poteri dello Stato e mostrando una allergia a riconoscere le sentenze quando non piacciono, mentre con l’abolizione dell’abuso d’ufficio e il taglio delle intercettazioni si abbassa la guardia per i reati dei colletti bianchi.
E, ancora, si alimentano conflitti agitando temi divisivi non per risolverli ma per distogliere l’attenzione da altro e fare propaganda.
L’esempio del centro per migranti in Albania è evidente: non serve a nulla ma, oltre a costare molto, aiuta la destra a raccontare che sull’immigrazione fa qualcosa.
Ecco, questi due anni di Governo sono stati occupati più dalla propaganda e da fiumi di parole contro le opposizioni, più da vittimismo e creazione di nemici di comodo, che da provvedimenti utili per gli italiani.
Si è pensato tanto al potere non alla vita delle persone.

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