Servono politiche pubbliche per la casa: Milano si muove, il Governo no

Articolo pubblicato su Huffington Post e sulla Gazzetta di Milano.

Il tema della casa è un tema di cui la politica sembra occuparsi poco, che raramente è al centro del dibattito pubblico. Eppure, se la politica deve stare vicino ai cittadini e ai problemi concreti delle persone, quello dell’abitare dovrebbe essere una priorità nell’agenda di qualunque Governo.

Oggi la difficoltà a trovare un tetto non condiziona solo la vita dei più poveri ma rende difficile per i giovani costruirsi una vita autonoma, limita la possibilità di andare all’università per chi deve cambiare città per farlo e, nelle città, trovare casa a costi accessibili con gli attuali stipendi medi diventa molto difficile di fronte agli aumenti continui dei costi per l’acquisto e per l’affitto.
Solo politiche pubbliche all’altezza possono aiutare le persone a rispondere al loro bisogno di soluzioni abitative.
La scelta del Governo e del Ministero di Salvini è stata quella opposta, cioè di cancellare i finanziamenti per il sostegno degli affitti e della morosità incolpevole, restare inerte di fronte all’aumento degli affitti brevi che riduce la disponibilità di alloggi per le famiglie e non proporre nulla.
Il cosiddetto “Piano casa” di Salvini si è limitato a condonare i piccoli abusi edilizi, senza intervenire per affrontare i problemi di chi la casa non la trova.
Mentre gli affitti sono aumentati del 10% in due anni, 600mila persone sono in lista di attesa per le case popolari, tante famiglie devono destinare metà del proprio reddito alla casa, quindi, il Governo ha deciso di non fare nulla che sia all’altezza della gravità dei problemi.
Di fronte all’inerzia del centrodestra, il Comune di Milano ha deciso invece di fare del tema della casa la priorità dell’azione di governo della città.
Di fronte al rischio che il caro affitti non consenta più a chi ha uno stipendio medio di vivere a Milano, la Giunta Sala ha messo in campo un piano di interventi con l’obbiettivo di mobilitare risorse pubbliche, della cooperazione e del privato sociale per dare risposte concrete.
Il Comune di Milano si muove su due fronti.
Il primo è quello delle case popolari di proprietà del Comune e gestite da MM, con l’intento di recuperare al più presto le centinaia di alloggi vuoti perché hanno bisogno di manutenzione. Milano investirà risorse per questo e faciliterà la possibilità per gli assegnatari di entrare e occuparsi della ristrutturazione.
L’altro fronte è quello che ha come obbiettivo quello di realizzare 10mila alloggi da affittare a canoni accessibili per chi guadagna tra i 1.200 e i 1.500 euro. A questo scopo il Comune, per abbattere i costi di costruzione, ha deciso di mettere a disposizione diverse aree di sua proprietà e altre risorse. In questo contesto sono già stati avviati bandi per 3.000 alloggi.
Sulla casa, insomma, si possono e si devono mettere in campo politiche pubbliche. Sulla volontà di farlo o meno si misura la vicinanza ai bisogni e ai cittadini.

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