Perché scelgo Elly Schlein
Questo congresso è decisivo.
Serve capire le ragioni della sconfitta e avere il coraggio di trarne le conseguenze senza pensare che sia sufficiente qualche aggiustamento.
Serve una discontinuità che sia percepita fuori da noi, serve una nuova energia e ridare credibilità alle nostre proposte.
Per questo sostengo Elly Schlein.
Le elezioni ci hanno detto che non è sufficiente parlare di lotta alle diseguaglianze, lavoro, ambiente, diritti se poi, nelle esperienze di governo, non siamo riusciti a ottenere risultati tangibili.
Non si tratta di mettere in discussione la scelta fatta di stare al Governo guardando all’interesse del Paese ma di prendere atto che in quelle esperienze non siamo apparsi capaci di dare risposte concrete su molti temi per noi qualificanti e questo ci ha resi meno credibili.
In generale, il PD non ha dedicato sufficiente tempo ed energie ad occuparsi dei più deboli e siamo apparai come il partito dei garantiti.
Elly Schlein propone scelte nette su lotta alle diseguaglianze, alla precarietà per la transizione ecologica, e rappresenta un rinnovamento reale e concreto del gruppo dirigente.
Serve una persona capace che dimostri che si apre davvero una nuova stagione per il PD.
Una scelta decisiva in questo congresso è proprio questa: tra chi propone risposte rassicuranti per noi, codici e procedure note, il richiamo al rinnovamento all’interno dell’esistente e chi, come Elly Schlein, propone e rappresenta una reale discontinuità che parla fuori di noi e può innanzitutto aprire e riconnettere il nostro rapporto con chi ci ha abbandonato.
Servono credibilità e discontinuità per un nuovo PD e la figura e la proposta di Elly Schlein possono aiutare a vincere questa sfida.