Le notizie che quotidianamente aggiungono nuovi tasselli alle vicende che riguardano il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni definiscono un quadro che, al di là delle responsabilità giudiziarie, risulta incompatibile con l’esercizio di un ruolo pubblico tanto importante, a cui la legge attribuisce tanto potere ma che, proprio per questo richiede comportamenti trasparenti e capaci di dare ai cittadini la certezza di poter avere fiducia nelle istituzioni.
Abbiamo già chiesto a Formigoni di dimettersi proprio per tutelare la credibilità delle istituzioni, per liberare la Regione dal discredito che viene dalle inchieste in atto che riguardano e coinvolgono un sistema di governo, hanno investito, a diverso titolo e su vicende diverse, almeno 10 persone scelte dal presidente per fare gli assessori e perché la crisi morale e politica di questa amministrazione è sotto gli occhi di tutti.
Ciò che si sente dire dal presidente in questi giorni per difendersi descrive da solo l’abisso che ormai lo separa dai cittadini. Come è possibile che non si capisca che se un funzionario di banca andasse in vacanza con un cliente a cui ha concesso un fido a spese del beneficiato questa sarebbe considerata una violazione del codice etico e morale dell’azienda e, se va bene, il bancario verrebbe destinato ad altro incarico.